Vertenza Gkn. Cgil, Cisl e Uil Prato sciopero generale provinciale di 4 ore lunedì 19 luglio.

Cgil, Cisl e Uil partecipano alla manifestazione di Firenze in piazza S. Croce (ore 9)
Prato, 16.07.2021– “Prato difende il lavoro”: con questa parola d’ordine anche Prato aderisce allo sciopero generale proclamato lunedì 19 luglio a sostegno della vertenza della Gkn di Campi Bisenzio.
Cgil, Cisl e Uil Prato hanno indetto nella mattina di lunedì un’astensione generale in tutta la provincia di 4 ore, per partecipare alla manifestazione promossa a Firenze dalle confederazioni in piazza S. Croce (ore 9.00).
Cgil, Cisl e Uil giudicano intollerabile e inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda, che ha anche disertato il tavolo istituzionale convocato da governo e Regione, e rinnovano la richiesta di ritiro di tutti i licenziamenti dei 422 dipendenti della Gkn di Campi Bisenzio.
Il ritiro dei licenziamenti, la dignità del lavoro, la tutela del tessuto industriale, un sistema economico basato sui diritti, il rispetto del lavoro e della legalità, sono alla base della mobilitazione e dello sciopero provinciale di 4 di lunedì 19 luglio e della manifestazione promossa a Firenze.
=========
Gkn: parlamentari toscani Pd,sconvolti atteggiamento azienda
“Mandare gli avvocati ad un incontro istituzionale, convocato da un Ministero della Repubblica Italiana, sostenere di voler parlare solo con i sindacati bypassando le nostre istituzioni, non è solo una scortesia formale, ma allude ad un’idea di relazioni industriali che mette nell’angolo la politica ed i rappresentanti del popolo italiano, riportando indietro la storia di decenni se non secoli”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari toscani del Pd. “Bene hanno fatto dunque la sottosegretaria Todde, il presidente della Regione Giani i sindacati e le altre istituzioni presenti a rispedire al mittente compatti una tale strategia – riprendono -. Come era purtroppo facile immaginare questa vertenza non sarà per nulla semplice, perché è in gioco non solo un pezzo non secondario del futuro industriale e produttivo della nostra regione e del nostro Paese, ma anche un modo di intendere i rapporti tra l’impresa e lo Stato nelle sue articolazioni”. “Noi riteniamo assolutamente legittimo che un’azienda persegua i suoi obiettivi, ma allo stesso tempo, in ossequio alla nostra costituzione, non possiamo accettare che questo avvenga a danno di centinaia di lavoratori e di un intero territorio, senza che ci sia nemmeno la voglia di un confronto nel merito – concludono i parlamentari toscani del Pd -. Siamo dunque al fianco dei lavoratori e delle istituzioni locali in questa difficile e decisiva battaglia, dalla quale si uscirà vincitori solo se manterremo compatte le nostre posizioni facendo capire all’impresa che i tempi dei padroni delle ferriere sono finiti da un pezzo, e non siamo intenzionati a farli tornare. Questa vicenda infine ripropone la necessità di aprire una discussione a livello Ue sul tema delocalizzazioni in Europa”. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio