Valdarno: Cgil, uno pi— uno non pu• fare uno. No all’accorpamento degli istituti comprensivi di San Giovanni

Uno pi— uno fa uno. E questo non convince la Cgil. Si parla ormai con insistenza dell’accorpamento dei due istituti comprensivi di San Giovanni Valdarno: il Masaccio e il Marconi – ricorda Maurizio Tacconi, Segretario provinciale Flc Cgil. Si tratta delle scuole primarie e cioŠ fino alla terza media. Livelli di istruzione fondamentali che non possono essere gestiti con puri criteri aziendalistici. Non ci convince il presunto calo demografico con conseguente diminuzione delle iscrizioni. Il risultato, per le famiglie di San Giovanni, sarebbe la perdita di due distinti punti di riferimento che, tra l’altro, hanno diverse offerte formative. La prima Š l’apertura: una su 5 giorni e l’altra su 6. E quest’ultima risponde ad un’esigenza sempre pi— diffusa e che non pu• essere compromessa.Il Segretario della Flc sottolinea un altro elemento: l’accorpamento metterebbe a rischio posti di lavoro, sia tra gli insegnanti che tra i dirigenti che tra il personale non docente.Marco Rossi, Segretario di zona della Cgil, evidenzia il rapporto tra l’Amministrazione scolastica e il territorio: la proposta di ipotesi di accorpamento Š un pessimo esempio di democrazia partecipativa. Vengono peggiorate le condizioni degli alunni e delle loro famiglie nonch‚ dei lavoratori della scuola, senza un minimo coinvolgimento preventivo, in un settore come quello dell’istruzione che dovrebbe essere da esempio di correttezza nelle relazioni.La Cgil chiede quindi che l’ipotesi vanga accantonata. La scuola, in modo particolare quella primaria, non pu• essere ulteriormente penalizzata – commenta il Segretario provinciale della Cgil, Alessandro Mugnai. L’Amministrazione scolastica deve riflettere sulle conseguenze sociali di un atto che appare di natura esclusivamente economica. Sarebbe anche opportuna un’azione di difesa da parte delle istituzioni locali.

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