Vaccini in azienda, firmato il protocollo. Si parte a maggio e si prescinde dalle fasce d’età

Firmato il protocollo per i vaccini in azienda. Dopo un lungo confronto durato oltre 7 ore, sindacati e imprese – con l’avallo dei ministri Andrea Orlando (Lavoro) e Roberto Speranza (Salute) e il supporto dell’Inail – hanno chiuso un accordo che consentirà a tutte le imprese, a prescindere dalle dimensioni, di vaccinare i dipendenti che vorranno farlo.
Soddisfazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus”

“Un’intesa importante” quella raggiunta questa sera sul Protocollo e il piano vaccini, “in coerenza e nel rispetto delle priorità definite nel piano strategico nazionale di vaccinazione”. Così il leader Cgil, Maurizio Landini, commenta l’accordo tra il governo e le parti sociali. “Due protocolli che confermano la centralità del valore della protezione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nel Paese e che con il contributo dell’Inail, dimostrano l’importanza di un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus”, ha concluso il numero uno di Corso Italia.
Positivo anche il giudizio del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: “È un segnale di grande responsabilità la sigla stasera del Protocollo nazionale sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, così come anche, la revisione ed aggiornamento del Protocollo condiviso del 24 aprile 2020”.
Per il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri “con la firma di questi accordi abbiamo ottenuto un grande risultato: la sicurezza prima di tutto. La pandemia costringe tutti a comportamenti corretti e coerenti. Non sono tollerabili differenziazioni sulla base di aree geografiche e di scelte politiche

Il testo si aggiunge al protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro – che viene aggiornato rispetto alle versioni del 14 marzo e del 24 aprile 2020, – e consentirà di andare più spediti nella campagna vaccinale. Si parte a maggio. Le imprese più piccole possono accordarsi con quelle più grandi o appoggiarsi alle strutture dell’Inail. Ruolo chiave per i medici aziendali.
Il canale aziendale sarà parallelo e non alternativo alla rete di vaccinazione ordinaria. E non si tradurrà in norme vincolanti: adesione volontaria di aziende e lavoratori. Tutte le imprese possono candidarsi, non c’è alcun requisito minimo di dipendenti e il vaccino sarà offerto a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia di contratto.
Se la vaccinazione cade in orario di lavoro, il tempo necessario sarà equiparato a tutti gli effetti a orario di lavoro. Mentre conteranno come malattia i giorni successivi, necessari a smaltire eventuali effetti avversi. I costi per il piano vaccinale – spazi, logistica – sono a carico dell’azienda.
Si potrà fare ricorso al medico aziendale o in alternativa a strutture sanitarie in possesso dei requisiti per la vaccinazione o ancora a strutture Inail. Sarà predisposta adeguata formazione su piattaforma Inail per i medici coinvolti nelle vaccinazioni.
La partenza a maggio garantisce il superamento del criterio per fasce d’età, allorquando gli over 70 dovrebbero essere – negli auspici del governo – già tutti in sicurezza.
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Covid:Speranza,bella pagina accordo salute nei luoghi lavoro  Intesa unanime con sindacati e imprese
“È una bella pagina l’accordo unanime che abbiamo siglato insieme al Ministro Orlando e a tutti i sindacati e le imprese del nostro Paese. Il protocollo per le vaccinazioni e l’aggiornamento del protocollo per la sicurezza Covid-19 ci aiuteranno a tutelare la salute nei luoghi di lavoro. Questa battaglia si vince solo tutti assieme”. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla firma dei documenti ‘Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro’ e ‘Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro’. (ANSA).

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