Vaccini, Federconsumatori Toscana darà il suo contributo per evitare il digital divide

Vaccinazioni: è urgente risolvere le criticità emerse nella fase delle prenotazioni
Inoltre occorre riprendere e assicurare tutte le attività di diagnosi e cure specialistiche nonché gli interventi chirurgici non Covid che, se ulteriormente ritardati, rischiano di produrre danni, non inferiori a quelli prodotti della pandemia, sullo stato di salute dei cittadini.

Anche in Toscana la campagna vaccinale ha fatto emergere criticità diffuse nella gestione delle prenotazioni e delle categorie prioritarie. Appare chiaro come in assenza di direttive centrali precise si finisce poi per creare confusione anche nella fase comunicativa rivolta ai cittadini.
In una situazione così drammatica per la pandemia in atto non è pensabile non avere una regia di governo nazionale che eviti i salti in avanti di categorie il cui grado di rischio di certo non può essere equiparato alle persone anziane o con malattie gravi.
Se da un lato i ritardi devono essere attribuiti al non rispetto degli impegni in merito alla fornitura delle dosi, dall’altro è evidente come il sistema di prenotazione congegnato deve essere corretto tenendo conto delle criticità emerse. Una delle problematiche è il c.d. digital divide che, anche nelle prestazioni sanitarie universali, come le vaccinazioni, ha messo in difficoltà i cittadini, principalmente anziani, che non hanno a disposizione strumenti e conoscenze per l’accesso ai servizi della rete internet.
Federconsumatori Toscana è e sarà disponibile, in accordo con le autorità sanitarie, tramite la presenza di sportelli sul territorio, ad assistere i cittadini che potrebbero avere difficoltà nell’accesso ai sistemi di prenotazione.
Infine, alla luce delle segnalazioni che ci arrivano e confermate dai recenti dati Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali), occorre riprendere e assicurare tutte le attività di diagnosi e cure specialistiche nonché gli interventi chirurgici non Covid che, se ulteriormente ritardati, rischiano di produrre danni, non inferiori a quelli prodotti della pandemia, sullo stato di salute dei cittadini.

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