Uno shock economico senza precedenti. I numeri che arrivano dall’Istat

Numeri impietosi arrivano dallÕIstat: ÒIn caso di lockdown fino a giugno consumi in calo del 9,9 percentoÓ. Ferma unÕimpresa su due. Una tempesta che si abbatte sia sullÕofferta che sulla domanda. I possibili scenariLe ÒnecessarieÓ misure di contenimento del coronavirus stanno causando uno Òshock generalizzato, senza precedenti storiciÓ, una vera e propria tempesta che si abbatte sia sullÕofferta che sulla domanda. Tanto che  difficile, al momento, calcolare gli impatti sullÕeconomia. é lÕanalisi dellÕIstat, contenuta nella nota sullÕandamento dellÕeconomia italiana a marzo. Con un lockdown esteso fino a giugno i consumi potrebbero crollare del 9,9 percento e il valore aggiunto del 4,5 percento. Una cosa  certa lo shock sullÕintero sistema produttivo sarˆ Òrilevante e diffusoÓ. ÒLa rapida evoluzione della pandemia rende difficile rilevare lÕintensitˆ degli effetti sullÕeconomia reale con gli indicatori congiunturali la cui diffusione avviene con un ritardo fisiologico rispetto al mese di riferimento – spiega lÕIstat – le prime indicazioni disponibili sullÕimpatto economico in Italia provengono dal clima di fiducia di famiglie e imprese, che a marzo ha segnato una forte e diffusa flessione, e dai dati riferiti a febbraio sul commercio estero extra Ue e le vendite al dettaglio. Il commercio extra Ue  stato fortemente influenzato dal calo delle esportazioni verso la Cina, mentre le vendite al dettaglio hanno mostrato un deciso aumento trainato dagli acquisti di beni alimentariÓ. LÕinflazione Òsi  approssimata allo zero per i ribassi delle quotazioni dei beni energetici collegati al crollo di quelle del petrolio. La crescita dei prezzi al consumo nellÕarea euro si  confermata pi elevata di quella italiana, ma anchÕessa in decisa attenuazioneÓ.Sono sospese le attivitˆ di 2,2 milioni di imprese (il 49 percento del totale, il 65 percento nel caso delle imprese esportatrici), con unÕoccupazione di 7,4 milioni di addetti (44,3 percento) di cui 4,9 milioni di dipendenti (il 42,1 percento). Il lockdown delle attivitˆ produttive Òha quindi amplificato le preoccupazioni e i disagi derivanti dallÕemergenza sanitaria, generando un crollo della fiducia di consumatori e impreseÓ. Secondo i dati di Contabilitˆ nazionale del 2017 riferiti al totale delle attivitˆ economiche e inclusive della componente dellÕeconomia non osservata, la limitazione delle attivitˆ produttive coinvolgerebbe il 34 percento della produzione e il 27,1percento del valore aggiunto. ÒSeppure limitate nel tempo e ristrette a un sottoinsieme di settori di attivitˆ economica, tali misure sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sullÕintero sistema produttivo. Infatti, oltre agli effetti diretti connessi alla sospensione dellÕattivitˆ nei settori coinvolti nei provvedimenti, il sistema produttivo subirebbe anche gli effetti indiretti legati alle relazioni intersettorialiÓ, spiega lÕIstat.LÕIstituto di statistica, infine, rileva i possibili impatti sui consumi con il lockdown messo in atto. Si tracciano due scenari: se la chiusura delle attivitˆ riguardasse i mesi di marzo e aprile la riduzione dei consumi sarebbe pari al 4,1 percento su base annua; se invece lo stop si estendesse fino a giugno ci sarebbe un calo del 9,9 percento. La riduzione dei consumi determinerebbe una contrazione del valore aggiunto dellÕ1,9 percento nel primo scenario e del 4,5 percento nel secondo.

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