Con l’applicazione della riforma Gelmini sull’universit , nell’ateneo fiorentino diminuir , anche attraverso accorpamenti, il numero dei dipartimenti. Che per avranno pi poteri, come quello di fare le proposte di chiamata dei docenti (al momento appannaggio delle singole facolt ) e nuovi compiti in materia di didattica e ricerca. E’ quanto ha spiegato stamani a Firenze, a margine di una iniziativa di orientamento per i giovani organizzata alla Stazione Leopolda, il rettore dell’universit fiorentina, Alberto Tesi. Parlando con i cronisti, Tesi ha illustrato alcuni dei punti della sua proposta di riorganizzazione interna dell’ateneo secondo i criteri fissati dalla riforma Gelmini, da lui presentata, ieri, al Senato accademico e al cda. Il rettore ha spiegato che, sebbene ieri ci sia stato un avvio di discussione, in questa fase iniziale, la sua proposta non stata portata in approvazione: in ogni caso, come ha poi illustrato, tra i nodi centrali del piano di riordino c’ l’ aspetto dei dipartimenti, che avranno un compito importante che non avevano in passato, cio fare le proposte di chiamata dei professori, ora svolto dalle facolt ; in pi, avranno anche compiti nuovi in materia di didattica e ricerca. Tesi ha poi chiarito che se la consistenza numerica dei docenti che compongono i dipartimenti deve essere superiore a 40 unit , come prevede la nuova legge, o 50, come stiamo indicando noi, chiaro che il numero di queste strutture dovr diminuire e che ci saranno degli accorpamenti. Non ci saranno invece, conseguenze sulle sedi distaccate. Non si tratter per, ha subito aggiunto, di un processo partecipato, che dovr scaturire da proposte nell’ ambito di linee guida che tutti dobbiamo condividere. In proposito, Tesi ha sottolineato l’importanza del convincimento sul percorso da attuare all’interno dell’ateneo: fondamentale – ha detto – che sia compreso e metabolizzato, perch riguarda, tra professori e personale tecnico amministrativo, oltre 4.000 persone. (ANSA).
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