Giornata di mobilitazione nazionale domani, con assemblee trasversali di lavoratori e studenti in tutti gli atenei italiani. L’iniziativa stata lanciata lo scorso 6 novembre durante l’assemblea nazionale Insieme per il riscatto dell’Universit Pubblica. Domani si terranno in tutta Italia assemblee negli atenei cui parteciperanno tutte le componenti accademiche, rilanciando sulla necessit – afferma Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari che ricorda di aver promosso fin dall’inizio questo percorso – di investire ancor pi consistentemente nel diritto allo studio, di aumentare il Fondo di Funzionamento Ordinario delle universit , di avviare un piano straordinario per il reclutamento dei ricercatori, di investire nel finanziamento del dottorato di ricerca e sul salario di tutto il personale universitario. Dal percorso unitario di Torino si chiede anche di ripensare le attuali modalit della valutazione e, soprattutto, di revisione dei meccanismi di ripartizione dei fondi al fine di superare la logica di folle competizione tra atenei e componenti dell’accademia. Dopo lo strappo dello sciopero dei docenti della sessione di settembre era necessario ricomporre il fronte accademico e crediamo che la voce della componente accademica unita non possa passare inascoltata. La Legge di bilancio 2018 inserisce alcuni fondi sulle rivendicazioni che avevamo lanciato il 6 novembre, ma tuttavia sono tutt’altro che sufficienti a colmare le grosse lacune create dai tagli dal 2008 in poi. Domani richiederemo in tutte le assemblee a gran voce – conclude l’esponente dell’Udu – interventi significativi da subito e pensiamo che in primis sia importante rilanciare sulla necessit di cooperazione nel sistema universitario, per ribaltare la lotta fra poveri scatenata dal sottofinanziamento degli ultimi anni. (ANSA).Studenti e ricercatori domani in piazza in tutta Italia Precari del Cnr scrivono a Mattarella, ‘servono finanziamenti’Domani manifestazioni in tutta Italia di studenti e ricercatori precari che hanno anche scritto al presidente Mattarella per denunciare il definanziamento dell’universit e della ricerca. A Roma il corteo arriver sotto al ministero dell’Istruzione. Occupate, intanto, le sedi del Cnr di Roma e Palermo. Domani scenderemo in piazza per rivendicare un futuro diverso per noi giovani. La Legge di Stabilit 2018 presentata dal Governo Gentiloni – spiega alla vigilia della mobilitazione Martina Carpani, Coordinatrice nazionale di Rete della Conoscenza – prevede risorse insufficienti per la scuola, l’universit e la ricerca pubblica. Il nostro futuro viene minacciato dalla politica di disinvestimento nella conoscenza. Negli ultimi dieci anni sono stati effettuati tagli ai finanziamenti pesanti, nelle universit ormai la maggior parte dei corsi a numero chiuso e non ci sono risorse sufficienti a garantire la didattica. Noi studenti veniamo mandati a friggere patatine durante l’alternanza scuola-lavoro, mentre abbiamo diritto a una formazione di qualit . ? una situazione disastrosa che danneggia tutti i cittadini, perch dall’istruzione e dalla ricerca dipende il futuro dell’intero Paese. Abbiamo scritto al Presidente Mattarella per denunciare questa situazione inaccettabile. Domani mattina a Roma partiremo da Piramide alle 9 per arrivare sotto al Ministero dell’Istruzione insieme ai precari del Cnr. Le sedi del Cnr di Roma e Palermo sono state occupate per rivendicare – dichiara Giovanna Occhilupo per i Precari Uniti Cnr – la stabilizzazione dei precari della ricerca dell’Ente. Nella rete di ricerca del Cnr lavorano 10 mila ricercatori precari. Alcuni lavorano da 10 o 20 anni con rinnovi periodici del contratto che spesso non prevedono neanche le misure basilari di tutela, ferie, malattie etc. ? una situazione inaccettabile, siamo professionisti che hanno diritto a un contratto a tempo indeterminato. Nella Legge di Bilancio devono essere previste le risorse necessarie per stabilizzare tutto il personale e migliorare l’efficienza dell’Ente e la situazione dei lavoratori. Dobbiamo investire nella Ricerca per il futuro del Paese!. (ANSA).
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