UNIONCAMERE: RISALE FIDUCIA INDUSTRIA, INCERTEZZA SU COMMERCIO

E’ un ritratto in bianco e nero quello che emerge dalle previsioni delle imprese su come andranno gli affari in questa estate 2013, segnata dall’attesa di vedere concretizzato il punto di svolta della crisi. Sebbene gli andamenti tendenziali mostrino chiaramente un rimbalzo verso l’alto degli indicatori, sia nel manifatturiero sia nel commercio e servizi, le attese per i tre mesi estivi restano discordanti tra gli imprenditori dei due comparti secondo i risultati dell’indagine congiunturale sulle imprese del manifatturiero, del commercio e dei servizi realizzata dal Centro studi di Unioncamere con riferimento agli andamenti del II trimestre e alle previsioni per il III trimestre del 2013. Pur rimanendo entrambi in territorio negativo, da un lato gli imprenditori del manifatturiero mostrano un apprezzabile recupero di fiducia nelle prospettive a breve, mentre quelli del commercio e dei servizi evidenziano un peggioramento delle attese rispetto a un anno fa. Nell’industria manifatturiera, il saldo tra attese positive e negative rispetto all’andamento della produzione nel terzo trimestre si attesta a -16 punti percentuali, contro i -23 punti registrati nello stesso periodo dello scorso anno, con un guadagno di 7 punti in termini di fiducia’ a distanza di dodici mesi. La distanza tra pessimisti e ottimisti si riduce, in senso positivo, anche per quanto riguarda le attese sul fatturato: dal -20% del terzo trimestre 2012 al -15% riferito al terzo trimestre di quest’anno. All’opposto, rispetto all’estate 2012 appare in peggioramento il sentiment degli imprenditori di commercio e servizi: con riferimento alle attese circa l’andamento delle vendite nel trimestre estivo, la differenza tra attese positive e negative e’ di -18 punti percentuali, contro i -10 dello stesso periodo dell’anno scorso. In linea con questo dato anche le indicazioni che vengono dagli imprenditori dei servizi che, tra luglio e settembre, si attendono un ulteriore calo del volume degli affari (-15% contro il -7% del 2012). Il termometro delle imprese comincia a mostrare segnali incoraggianti, ma per scacciare la febbre della crisi servono ancora cure robuste ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Per i settori dell’industria manifatturiera, piu’ aperti ai mercati internazionali, le prospettive a breve indicano un’incoraggiante ripresa della fiducia degli imprenditori. Anche se le attese su produzione e fatturato continuano ad essere prevalentemente negative, rispetto a un anno fa il quadro sta cambiando in meglio. Preoccupa invece, e molto, l’aggravarsi delle prospettive per chi opera sul mercato domestico. Perche’ gli imprenditori possano cambiare atteggiamento serve restituire capacita’ di acquisto agli italiani riducendo il carico fiscale su imprese e lavoro, e poi rafforzare la terapia di rilancio della domanda interna e dell’occupazione, l’unico modo per far imboccare al paese la via di una ripresa sostenibile. ASCA

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