Una Consigliera contro discriminazioni e molestie sul lavoro Figura istituita da Universit di Pisa, incarico a legale
Contro molestie e discriminazioni nei luoghi di lavoro e di studio l’Universit di Pisa ha istituito la figura della Consigliera di fiducia, attiva gi da settimane ma presentata ufficialmente oggi, affidando l’incarico all’avvocato Chiara Federici, che rester in carica tre anni. Lo ha reso noto l’ateneo precisando che il ruolo stato disciplinato da uno specifico regolamento emanato dal rettore Paolo Mancarella nel dicembre scorso, su proposta del consiglio unico di garanzia. A questa figura possono rivolgersi per ottenere supporto contro discriminazioni e molestie, oltre che a difesa del rispetto della loro dignit , intimit e onore tutte le persone che per motivi di studio o lavoro frequentano l’universit . La consigliera – spiega una nota dell’ateneo – in piena autonomia e nel rispetto della riservatezza delle persone coinvolte, presta assistenza, consulenza e attivit di ascolto a tutela di chi si ritenga vittima di discriminazioni o molestie e si adopera per risolvere il caso. Pu acquisire testimonianze e accedere a eventuali atti amministrativi inerenti il caso in esame, proporre incontri conciliativi e di mediazione, suggerire azioni che assicurino un ambiente di lavoro rispettoso della libert , eguaglianza e dignit delle persone. La consiglier riceve su appuntamento attraverso un contatto mail all’indirizzo cdf.unipi@gmail.com.La consigliera di fiducia, sottolinea la presidente della Commissione unica di garanzia dell’ateneo pisano, Elettra Stradella, colma un vuoto e vi si possono rivolgere tutti coloro che studiano e lavorano all’universit , qualsiasi sia la tipologia di rapporto, anche quando operino temporaneamente in ateneo, e ci importante perch chi pi spesso subisce comportamenti discriminatori e abusi di potere sono i giovani, che si trovano in condizioni di subordinazione gerarchica o con posizioni precarie. L’operato della consigliera di fiducia, conclude la prorettrice vicaria, Nicoletta De Francesco, si pone in attuazione del nostro codice etico, che sanziona molte delle condotte che potrebbero diventare oggetto della sua attenzione: dalle prassi discriminatorie, agli abusi di posizione, fino ai favoritismi. (ANSA).