Prato: sfruttamento manodopera clandestina, 1 imprenditore arrestato e 9 denunciati Fermate 9 ditte

Un imprenditore arrestato e altri nove imprenditori sono stati denunciati a Prato per sfruttamento della manodopera clandestina. I provvedimenti sono dei carabinieri e riguardano un 53enne originario della Cina, arrestato per aver fatto lavorare numerosi connazionali clandestini nella sua azienda, e un gruppo di altri suoi connazionali ritenuti responsabili di vari illeciti, dallo sfruttamento di manodopera clandestina, all’inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra le contestazioni c’è pure l’installazione di impianti di videosorveglianza non autorizzati dentro i reparti delle fabbriche. Sono anche scattate, riferiscono i carabinieri, nove sospensioni di attività di impresa in altrettante aziende. Inoltre sono state fatte sanzioni pecuniarie per un totale di 165.000 euro circa. Nei controlli alle ditte sono stati trovati ben 35 operai – su un totale di 52 irregolari con le norme sul lavoro – sprovvisti di permesso di soggiorno, clandestini in Italia o destinatari di un’istanza di emersione per lavoratori stranieri per lavoro domestico o agricolo. Questi controlli, spiegano i carabinieri, mettono in evidenza lo sfruttamento dei cosiddetti ‘emersi’, peculiarità attuale del fenomeno dello sfruttamento di manodopera irregolare nel manifatturiero cino-pratese: questa categoria, che spera di avere il permesso di soggiorno costituisce un enorme serbatoio di manodopera a basso costo per gli imprenditori che basano la loro attività sull’irregolarità della forza lavoro. Tali soggetti da circa un anno provengono da tutta Italia a Prato e, nelle more del procedimento di definizione della loro pratica di emersione, sono autorizzati a soggiornare sul territorio dello Stato italiano. Prato rappresenta per loro un luogo dove trovare agevolmente occupazione e alloggio per sostentarsi, in attesa di ricevere eventualmente il permesso di soggiorno. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio