Turismo: open-air Toscana 2020, perdite contenute. 70% imprenditori ottimisti

Anche il turismo all’aria aperta in Toscana ha chiuso il 2020 con il segno meno ma secondo il bilancio a cura di Faita Toscana le perdite sono state “contenute” rispetto ad altri settori, con un calo del 10% di presenze e del 14% di fatturato. Il settore, spiega l’associazione di categoria aderente a Confcommercio, si è salvato “grazie agli italiani (+8%), che hanno riscoperto la passione per le vacanze a contatto con la natura e sono stati il 71% dei clienti delle 255 strutture open air esistenti in Toscana, fra campeggi e villaggi turistici. Ad incidere negativamente la mancanza dei turisti stranieri (-48%) e l’apertura ritardata della stagione (a giugno inoltrato), con la perdita totale della Pasqua e dei ponti primaverili”. Ad andare “meglio le strutture sulla costa che hanno perso ‘solo’ l’8,5% delle notti, affari più fiacchi nelle località dell’entroterra e nelle città d’arte (registrato meno 23%). Piccola rimonta per la montagna (+3,5%)”. Sette imprenditori su dieci si dicono poi ottimisti per il 2021. “Tutto sommato è andata molto meglio del previsto – spiega il presidente di Faita Toscana Giampiero Poggiali -: a livello previsionale i gestori avevano stimato un calo del 66% nei pernottamenti e del 70% nel fatturato”, “fortuna ha voluto che la fine del primo lockdown abbia coinciso con l’avvio dell’estate e della nostra alta stagione”. Riguardo alla perdita più marcata per la fatturazione Poggiali indica le cause nella “differenza nelle abitudini di consumo tra stranieri e italiani” ma pure “una minore propensione alla spesa legata ai timori per il futuro. Qualche gestore ha cercato di venire incontro ai propri clienti limando i prezzi, dove possibile”. Sempre per venire incontro ai propri clienti o trovarne di nuovi, il 62% dei gestori ha accettato il Bonus Vacanze, per un valore complessivo di circa 12,5 milioni di euro, circa l’8% del totale attivato in Italia. (ANSA).

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