Turismo Firenze: Cgil,stop mordi e fuggi. Ammavuta sprona regione e evoca proteste exp•. Marted convegno

Parlare di turismo di qualita’ non significa solo accettare una sfida culturale, significa sfruttare una gigantesca opportunita’ per creare lavoro. Lavoro e qualita’, anche nel turismo, sono due concetti complementari e non in antitesi. Ne e’ convinto Fabio Ammavuta, responsabile turismo della Filcams Cgil di Firenze, che sintetizza cosi’ la nuova frontiera su cui e’ intenzionato a misurarsi il sindacato. Un impegno deciso per ridare smalto al settore che sara’ illustrato martedi’ prossimo, 30 settembre, all’Hotel Albani, in via Fiume a Firenze, all’interno di un convegno- ‘La sfida della qualita’ per il turismo a Firenze e provincia: il lavoro al centro!’- a cui parteciperanno, tra gli altri, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Sara Nocentini, assessore al turismo della Regione Toscana, Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio Firenze, Mauro Fuso, segretario generale della Cgil Firenze e Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil. Tra i temi in discussione, capitolo su cui si sono gia’ espressi per altro proprio il sindaco Nardella e il presidente Bassilichi, il superamento del cosiddetto turismo ‘mordi e fuggi’: Non siamo contro il turismo del giorno singolo- spiega Ammavuta-, pero’ l’obiettivo deve essere quello della qualita’, far vivere il territorio tutto e per un periodo piu’ lungo. Oggi la media del soggiorno nel territorio fiorentino e’ di poco superiore alle 2 notti (2,3). Un po’ poco. Qualita’ del turismo che logicamente si tradurrebbe in qualita’ del lavoro. Perche’ oggi anche l’occupazione ha seguito il fenomeno ed e’ diventata ‘mordi e fuggi’, occasionale, di ripiego o di serie B. Un elemento che se da una parte mostra il volto del problema, dall’altro e’ sicuramente delegittimante per il settore.In questa logica e’ necessario- prosegue Ammavuta- valorizzare veramente il nostro patrimonio artistico, culturale ed ambientale di Firenze e piu’ in generale della Toscana, ma poi e’ fondamentale diversificare e promuovere l’offerta al grande pubblico. Perche’ l’azione deve avere come obiettivo principale, e non come sfondo, il lavoro in termini numerici. Anche perche’- avverte Ammavuta- c’e’ occupazione e occupazione. Se e’ vero che i posti di lavoro nel settore turistico, in Toscana, per via della crisi industriale e manifatturiera, sono aumentati, e’ anche vero che non sono aumentati in maniera proporzionale. Difesa dell’occupazione che deve passare anche dalla lotta al dumping, a tutti i livelli. Questo- spiega Ammavuta- e’ un punto che ribadiremo nel convegno di martedi’: la lotta alla concorrenza sleale tra operatori; tra quelli assumono e quelli che puntano sul lavoro nero o grigio, per arrivare agli affitta camere che evadono la tassa di soggiorno. Un fenomeno che nel suo complesso penalizza fortemente i lavoratori.Accanto a questo c’e’ un altro problema che denunceremo, quello della terziarizzazione selvaggia dei servizi a cooperative e aziende che non rispettano il contratto nazionale. Inoltre chiederemo alla Regione una nuova riclassificazione delle stelle degli hotel toscani: non e’ possibile, per esempio, che a Firenze gli alberghi siano quasi tutti a 5 stelle. Manca un controllo e non c’e’ un sistema che premia chi investe veramente: la legge regionale, su questo fronte, e’ troppo vaga. Una questione problematica, quella della qualita’ del lavoro nel settore turistico, la cui cartina di tornasole e’ percepibile- conclude Ammavuta- nelle macro questioni: noi rischiamo di arrivare all’appuntamento dell’Expo 2015, che oltre a Milano fara’ da vetrina per tutto il Paese, con quasi tutti i tavoli del contratto nazionale, scaduto da un anno e mezzo, aperti. Se la situazione non dovesse mutare, l’Expo potrebbe essere il momento per mettere in atto alcune iniziative per smuovere la situazione, visto che stiamo parlando di migliaia di lavoratori con gli stipendi fermi. C’e’ il rischio della protesta eclatante. (Dig Dire)

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