Truffa diamanti: patteggia Intesa, confisca da 88 mln a Dpi Ratificati da gip due patteggiamenti

E’ stato ratificato oggi il patteggiamento di Intesa Sanpaolo e Dpi (Diamond Private Investment) nell’inchiesta milanese per la presunta maxi truffa sulla vendita di diamanti a prezzi gonfiati, coordinata dal pm Grazia Colacicco. Il gip Chiara Valori, infatti, ha ratificato i patteggiamenti proposti: per la banca una sanzione pecuniaria di 100mila euro con una confisca di circa 60mila euro, mentre per la società Dpi, al centro del maxi raggiro, una pena pecuniaria da 34mila euro e la confisca di circa 88 milioni di euro. L’inchiesta aveva accertato in totale presunti profitti illeciti per quasi 500 milioni di euro, ai danni di migliaia di investitori raggirati, tra cui, come era già emerso, anche clienti vip come Vasco Rossi e l’imprenditrice Diana Bracco. Lo scorso aprile, stralciando le due posizioni per i patteggiamenti, la Procura aveva chiesto il processo (udienza preliminare il 19 luglio) per 105 persone e 5 società, tra cui Banco Bpm, Unicredit, Mps e Banca Aletti. Secondo l’accusa, i diamanti venivano venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale a clienti ignari, con la presunta complicità degli istituti di credito.
Nel procedimento ‘monstre’, che si aprirà come udienza preliminare il 19 luglio davanti al gup Manuela Scudieri nell’aula della Fiera di Milano, sono oltre 600 le persone offese individuate. Nell’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese, a febbraio 2019 erano stati sequestrati oltre 700 milioni, mentre l’episodio che riguarda la rockstar Vasco Rossi, come già emerso, nel frattempo si è prescritto, in quanto risale al 2010. Tra coloro per i quali è stato chiesto il processo figurano, oltre a Intermarket Diamond Business spa, Maurizio Faroni, ex ad di Banca Aletti e poi ex dg di Banco Bpm (si è dimesso quando è emersa l’indagine) e Maurizio Sacchi, ai tempi titolare della Dpi, società allora leader nel settore attiva soprattutto nel nord Italia.. I reati contestati a vario titolo sono truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio. Le persone giuridiche, come Dpi e Intesa che hanno patteggiato oggi, rispondono in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. (ANSA).

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