Trasporti: differenziare orari scuola-lavoro, aumentare corse Le regole per la scuola

Linee guida, Tavoli prefettizi per raccordare didattica e tpl

Differenziare l’orario di lavoro, le aperture di uffici e negozi, delle scuole e dei servizi pubblici, con ampie finestre di inizio e fine di attività, per prevenire i rischi di aggregazione. E’ una delle raccomandazioni contenute nelle linee guida sui trasporti inviate dal ministero al Cts e alle Regioni che l’ANSA è riuscita a visionare. Per le scuole, si legge nel documento che circola, “risulta fondamentale l’attività dei Tavoli prefettizi”, per raccordare gli orari delle attività didattiche con quelli del trasporto pubblico locale. Viene quindi “fortemente auspicato” l’aumento delle corse, soprattutto durante le ore di punta.

Il ministero ricorda che proprio per facilitare il ricorso a servizi di trasporto pubblico aggiuntivi “si è provveduto con la legge di bilancio 2021 al finanziamento straordinario di 840 milioni di euro per le Regioni e per 150 milioni di euro per le province e i comuni. Tali servizi aggiuntivi – si legge ancora nelle linee guida – possono essere previsti anche per il trasporto pubblico locale ferroviario”. Le misure “di sistema” sugli orari di lavoro e di scuola “vanno modulate in relazione alle esigenze del territorio e al bacino di utenza di riferimento, avendo come riferimento quantitativo la necessità di ridurre in modo consistente i picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo presenti nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria. È raccomandata, quando possibile, l’incentivazione della mobilità sostenibile (biciclette, e-bike, ecc.) e il più ampio coordinamento sinergico con i piani spostamenti casa-lavoro redatti dai mobility manager in attuazione del decreto del Ministero della transizione ecologica del 12 maggio 2021”. (ANSA)

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Le regole per il ritorno a scuola ed evitare la Dad

Dal green pass alle mascherine, dalle gite all’educazione fisica

Il primo giorno di scuola si avvicina, ma la discussione sulla ripartenza è ancora nel vivo. Se alcuni punti sembrano ormai chiari, altri rimangono abbastanza oscuri. Il sito Skuola.net ha fatto una sintesi tra Green pass, mascherine, distanziamento. –

GREEN PASS. Obbligatorio per docenti e personale scolastico, ma non per gli studenti, che hanno assoluta libertà di scelta. Fanno eccezione gli universitari, che invece dovranno avere la certificazione verde per lezioni ed esami. I docenti e il personale scolastico (compresi gli addetti alle mense e all’amministrazione), invece, pur non avendo alcun obbligo vaccinale per poter entrare a scuola dovranno essere in possesso del Green pass; quindi dovranno essere o vaccinati o guariti dal Covid. In alternativa, si dovrà esibire un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Sono esonerate le categorie esenti, purché la loro condizione sia certificata da una struttura sanitaria. In questo caso, tuttavia, le scuole potranno utilizzare una parte delle risorse extra per coprire il costo dei tamponi. Che invece saranno a carico dei no vax. – SOSPENSIONE. Per i docenti il mancato rispetto di queste prescrizioni varrà come assenza ingiustificata: niente stipendio e, dopo 5 giorni consecutivi di assenza, sospensione del rapporto di lavoro. Da quel momento gli istituti potranno convocare un supplente: è stato stanziato un fondo di 358 milioni per le supplenze di personale assente ingiustificato.

– SANZIONI. Sono previste per dipendenti e dirigenti scolastici, se qualcuno viene trovato a svolgere servizio senza Green pass, possono incorrere in multe da 400 a 1.000 euro.

– CONTROLLO DEL GREEN PASS. E’ un tema aperto perché i controlli sul possesso dovranno essere fatti dai dirigenti scolastici (o da un soggetto da loro incaricato). Al momento sembra che la verifica dovrà avvenire ogni giorno. Ma le associazioni dei presidi, lamentando l’assenza di risorse e tempi adeguati per assolvere a questa procedura, stanno spingendo per annotare semplicemente le scadenze dei singoli Green pass all’inizio dell’anno e di fatto controllare quotidianamente che i non vaccinati siamo in possesso di un tampone negativo.

– SCREENING A SCUOLA. Per il resto della popolazione scolastica, sono stati accantonati 100 mln per lo screening. Anche se il Cts non la reputa una misura indispensabile. Dalle indiscrezioni che giungono, sembra che non si tratterà di una attività a tappeto ma a campione, attraverso l’individuazione di scuole sentinella.

– MASCHERINE OBBLIGATORIE. In linea generale, è previsto l’obbligo all’interno delle scuole per tutti gli alunni di età superiore a 6 anni (anche quando sono seduti al banco) e, ovviamente, per il resto del personale scolastico. In quelle dell’infanzia, invece, solo gli insegnanti dovranno indossarla. Ammessa solo la mascherina chirurgica e sarà data dalla scuola.

– EVENTUALI ECCEZIONI. Sono però previste alcune deroghe. Ad esempio, le mascherine potrebbero essere messe da parte se tutti gli studenti e il personale presente hanno completato il ciclo vaccinale o hanno un certificato di avvenuta guarigione. Chi, invece, ha particolari patologie certificate può essere esonerato dall’obbligo di mascherina. Mascherine trasparenti in caso di studenti non udenti, per agevolare la comunicazione.

– DISTANZIAMENTO IN CLASSE, MA SOLO SE POSSIBILE. Non obbligo ma raccomandazione quella che individua in 1 metro la distanza minima tra i banchi e in 2 metri tra cattedra e banchi. Se però non è possibile mantenere il distanziamento, la mascherina obbligatoria consentirà di fare scuola in presenza in sicurezza: non è previsto quindi il ricorso automatico alla Dad.

– PIÙ PROF E PERSONALE. A disposizione 422 milioni per aumentare l’organico con contratti fino a dicembre 2021 per diminuire il numero di alunni per classe. Previsti altri fondi (350 mln) per altre esigenze come il sostegno psicologico o l’aerazione.

– ACCESSO LIMITATO PER I GENITORI, presumibilmente solo con Green Pass o tampone negativo). I colloqui con gli insegnanti continueranno a svolgersi online.

– IN CASO DI CONTAGIO. Se in una classe emerge un caso di positività verrà imposto un periodo di quarantena: dieci giorni per i non vaccinati, solo sette giorni per i vaccinati. Sarà sempre la Asl, però, a predisporre nel dettaglio la procedura per la classe. In caso di focolaio più esteso, si potrà decidere di chiudere la scuola.

– DAD SOLO IN CONDIZIONI DI REALE EMERGENZA. In base alle norme attualmente in vigore, si potrà così disporre la Dad solo in zona arancione o rossa, per singole scuole o territori, solamente in circostanze di eccezionale e straordinaria urgenza dovuta ad insorgenza focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o sue varianti nella comunità scolastica. Con provvedimenti che dovranno essere motivati dalle autorità sanitarie e proporzionali, nell’estensione dei territori, al rischio sanitario.

– VIAGGI DI ISTRUZIONE E LE GITE SCOLASTICHE solo in zona bianca. Se è prevista l’uscita dal comune o dalla regione, il passaggio potrà avvenire solo tra due zone bianche.

– IL SERVIZIO MENSA verrà garantito, ma verranno individuate delle procedure per l’introduzione di turni che evitino il rischio di assembramenti.

– EDUCAZIONE FISICA. Si potrà fare ma solo in zona bianca senza l’obbligo di mascherina e sempre con un distanziamento di almeno 2 metri. Se tali attività si svolgono al chiuso, bisognerà garantire l’aerazione dei locali. In zona bianca, inoltre, si potranno fare anche attività di squadra, ma sono da prediligere quelle individuali, soprattutto al chiuso. In zona arancione o rossa, si raccomandano solo attività individuali.

– LE PALESTRE si potranno cedere a soggetti terzi al di fuori dell’orario scolastico solo in zona bianca. In zona arancione o rossa, gli enti locali proprietari degli immobili dovranno valutare se sospendere o meno la convenzione. (ANSA).

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