Domani mattina un primo presidio davanti all’azienda, venerd sciopero di otto ore e un invito a tenere le braccia incrociate il 6 ottobre in tutte le sedi del gruppo. Cos, i lavoratori bolognesi della New Lat, in forza all’ex pastificio Corticella, protesteranno contro la lettera di trasferimento ricevuta da 46 dipendenti chiamati, dal prossimo primo dicembre, a presentarsi al lavoro presso altre sedi del gruppo a Corte dei Frati, in provincia di Cremona, a Eboli in provincia di Salerno, a Reggio Emilia, a Pozzuoli in provincia di Napoli, a Roma, Sansepolcro, in provincia di Arezzo, e a Lodi, in provincia di Milano. Lo spostamento dei 46 dipendenti, si legge in una nota della Rsu della struttura felsinea, in attivit dal 1948, un atto di totale e premeditata malafede che giunge nel mezzo di un percorso istituzionale con la Provincia e con il Comune di Bologna e fa seguito alla dichiarata volont aziendale di cessare ogni attivit presso lo stabilimento sulla base di motivazioni peraltro non ancora n valutate n chiarite sia in sede sindacale che istituzionale. Il trasferimento, prosegue la nota un volgare ricatto rivolto a lavoratrici e lavoratori che non hanno la minima condizione per spostare tout-court la propria vita familiare e personale fuori dalla propria citt , regione o provincia. pertanto, viene osservato, l’unico vero intento quello di indurli all’autolicenziamento e compromettere cos ogni diritto, persino sugli ammortizzatori sociali quali la Cig o la mobilita. Sul versante indistriale, concludono i delegati del lavoratori, nonostante la fallimentare gestione della propriet , non vi sono ragioni plausibili che giustifichino la chiusura totale del pastificio. (ANSA).
17 minuto di lettura