Tra la ripresa e le crisi: l’economia fiorentina, le parole di Galgani e Salvadori (servizio de La Nazione)

Finite le ferie, riaprano le aziende e si torna al lavoro in un clima di cauto ottimismo. Per l’economia fiorentina, che va meglio di altre realt… toscane, arrivano i primi concreti segnali positivi. Turismo, industria, export fan- no da traino e la crescita del valore aggiunto tocca finalmente 1’1%, dopo anni di ‘zero-virgola’. Le esportazioni viaggiano su un valore di circa 11 miliardi di euro annui, e a prendere la strada dell’estero sono soprattutto pro- dotti del sistema moda e articoli farmaceutici. Si dimezza la cassa integrazione e il tasso di disoccupazione resta stazionario all’8% – Š il quarto anno consecutivo – con stime al ribasso per il 2018. Un certo dinamismo si registra a livello imprenditoriale, dove tengono le aziende femminili, crescono quelle straniere ma calano di quasi il 5% quelle giovanili, che scendono sotto quota 8mila unit…. In generale, ci sono crisi aziendali che ancora preoccupano, ma Š anche tempo di investimenti e assunzioni. La multinazionale farmaceutica Eli Lilly ha annunciato 300 nuovi posti di lavoro in tre anni e si prepara ad ampliare lo stabilimento di Sesto Fiorentino. Gucci si appresta a potenziare il polo produttivo di Scandicci e adÿassumere 900 persone entro il 2018, dopo aver lanciato il portaleÿper le aziende che intendono lavorare per la griffe del gruppo Kering. Una buona notizia per il territorio anche la scelta di Shge’, la nuova azienda nata dalla fusione di Ge Oil & Gas e Baker Hughes, di stabilire a Firenze, con il Nuovo Pignone, il centro decisionale globale della divisione Tps, Turbomachinery and process solutions’.NEL COMPLESSO, secondo leÿprevisioni del sistema informativo Excelsior, le imprese fiorentine, che attualmente danno lavoro a 400mila persone, assumeranno tra agosto e ottobre oltre 19.600 lavoratori, soprattutto nei servizi di alloggio e ristorazione, servizi alle persone, commercio e industria, in particolare quella del settore moda. Assunzioni, ma anche investimenti. Le stime dell’ufficio studi e statistica della Camera di commercio dicono che gli investimenti fissi delle imprese cresceranno, a chiusura di quest’anno, del 2,1%. Resta per• una generale incertezza, visto anche il quadro internazionale, mentre non decollano i consumi. Sul mercato del lavoro persistono le difficolt… per i giovani e restano nel complesso (dato giugno 2017) quasi 34.500 percettori di sostegno al reddito, tra mobilit…, mini Naspi, cassa integrazione e cos via. Firenze segue inoltre il trend toscano della precarizzazione delle assunzioni, con una flessione di oltre il 30% dei contratti a tempo indeterminato.®CI SONO indubbiamente segnali positivi e buone notizie – commenta la segretaria generale della Cgil Firenze, Paola Galgani – ma non siamo ancora fuori dalla crisi. Il quadro economico ha luci e ombre. In alcuni settori, penso a edilizia e agricoltura, persistono le difficolt…. Ci auguriamo che dal mese prossimo – aggiunge – possano risolversi positivamente alcune vertenze importanti, che coinvolgono aziende che rappresentano la qualit… della produzione fiorentina e per questo riteniamo debbano essere oggetto di attenzione da parte di tutti, istituzioni comprese¯. ®Ci troveremo ad affrontare anche ristrutturazioni di aziende e quello che particolarmente ci preoccupa – sottolinea la segretaria generale – Š che ci sono meno strumenti a tutela dei lavoratori. La strada non pu• essere quella dei licenziamenti, si devono trovare alternative. Senza ammortizzatori sociali, servono inve- stimenti in formazione e politiche attive che permettano il reinserimento lavorativo di chi ha perso il posto e promuovano l’occupazione, soprattutto giovanile¯.L’INTERVISTA A SALVADORI (CONFINDUSTRIA)FIRENZE deve togliersi le pantofole e mettersi a correre. Lo ha detto, citando il compianto Paolo Targetti, il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, all’ultima assemblea degli industriali a giugno nel Salone dei Cinquecento.Presidente, Firenze sta correndo?®Il clima Š di ottimismo. C’Š feeling tra i vari stakeholder fiorentini (portatori d’interesse verso un’iniziativa economica, ndr). Ognuno collabora ed Š un punto di partenza importante¯.Le aziende come stanno?®Il sistema Firenze Š il pi— attrezzato alla crisi. L’economia metropolitana Š la pi— manifatturiera d’Italia. Il peso del manifatturiero sul Pil Š il 20%, contro il 17% di Torino e il 12% di Milano. Non solo: Firenze ha un comparto turistico particolarmente dinamico. Questi due fattori fanno la differenza e per questo siamo fiduciosi¯.Ma cosa chiedono gli industriali alla politica?®Di poter consolidare il tasso industriale con adeguate azioni di supporto¯.Quali azioni?®La reindustrializzazione di Firenze, che deve essere messa al centro del piano strategico della citt… metropolitana, e un vero piano industriale per le infrastrutture materiali e immateriali, come aeroporto e alta velocit…. Anche per il polo fieristico c’Š bisogno di un piano industriale. Solo un pazzo pu• investire 60 milioni nella Fortezza se il fatturato, che oggi Š a 15 milioni, uno dei pi— bassi rispetto agli altri sistemi fieristici italia- ni, non aumenta¯.Che altro?®Servono semplificazioni, la pubblica amministrazione non deve essere ostacolo ma partner delle imprese. E poi formazione, innovazione, tutto fatto coi tempi del 4.0, per rendere Firenze una capitale a livello turistico, infrastrutturale e industriale¯.Il segretario della Fiom fiorentina, Daniele Calosi parla di strappo con Confindustria. Cosa risponde?®Non percepisco n‚ strappi n‚ difficolt…. Il sindacato Š un partner dello sviluppo delle imprese. Lo abbiamo ribadito alla nostra ultima assemblea e consideriamo le nostre eccellenti relazioni industriali un elemento di competitivit… e attrattivit… del territorio fiorentino¯.Quindi tra qualche giorno tornerete a confrontarvi?®Sicuramente, come abbiamo fatto anche durante la crisi. E come faremo ancora di pi— in questa fase di ripartenza che va affrontata con un approccio positivo e innovativo, tutti insieme, con l’obiettivo dello sviluppo di Firenze, senza inutili pretesti polemici o logiche da fortino¯.Una della prime questioni che affronterete?®Riprenderemo il dialogo su un tema che trattiamo da mesi: come rendere le imprese, attraverso anche assunzioni di giovani,ÿpronte alla sfida dell’industria 4.0¯.(IL SERVIZIO E’ USCITO SU LA NAZIONE FIRENZE DI OGGI)

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