Tpl: sindacati, si sblocchi contratto, scaduto da 36 mesi. L’8 febbraio è sciopero

“Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Autoferrotranvieri Internavigatori è scaduto da 36 mesi”. Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, spiegando che “senza indugi occorre dare un giusto riconoscimento di adeguate retribuzioni e di dignitosi trattamenti normativi, con l’apertura del tavolo per il rinnovo del contratto”.
“Durante l`emergenza sanitaria le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico – sottolineano le organizzazioni sindacali – hanno continuato a lavorare, con grande senso di responsabilità, operando con il rischio di contagiarsi e con l`esponenziale aumento del fenomeno delle aggressioni ai danni dello stesso personale. A questo si aggiunge il malcontento di un`utenza sfinita ed esasperata per un servizio, molto spesso non all`altezza di un Paese civile. Anche per queste ragioni i prossimi provvedimenti legislativi dovranno garantire le giuste risorse destinate alla copertura economica delle aziende di trasporto pubblico locale e gli impegni economici collegati allo svolgimento e all`eventuale potenziamento, laddove necessario, del servizio”.
“È dal 2017 – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – che chiediamo il rinnovo del contratto, oramai inadeguato tanto nella parte economica quanto in quella normativa, nella colpevole indifferenza di Asstra, Agens e Anav, le associazioni datoriali che rappresentano le aziende del settore sia pubbliche sia private che con il loro atteggiamento dilatorio ci hanno obbligati a dichiarare sciopero nazionale il prossimo 8 febbraio”.
“Inoltre, teniamo a ribadire – sottolineano le organizzazioni sindacali – che il rinnovo del contratto non è l`unica emergenza del tpl. C`è anche il tema della riforma organica di tutto il settore nell`ottica di offrire un servizio di trasporto pubblico sostenibile che garantisca livelli adeguati ed efficienti di servizio su tutto il territorio nazionale e che eviti sprechi di risorse finanziarie, anche a causa della frammentazione aziendale con più di mille operatori presenti sul territorio nazionale.
“Da parte di Asstra, Agens e Anav – concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – serve un`assunzione di responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e dell`utenza, altrimenti la vertenza non potrà che proseguire”.

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