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Cgil ToscanaEconomia
Home›Cgil Toscana›Toscana su collettiva.it: Angelini, ‘Pandemia occasione per ripensare modello di sviluppo’

Toscana su collettiva.it: Angelini, ‘Pandemia occasione per ripensare modello di sviluppo’

By Ufficio Stampa
Gennaio 8, 2021
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Le regioni della Cgil.  La toscana su collettiva.it

“La pandemia e le tante crisi industriali che ha prodotto devono essere l’occasione per ripensare il modello di sviluppo”, spiega la segretaria generale della Cgil regionale Dalida Angelini. Servono nuove produzioni ecosostenibili e un turismo di qualità che superi il vecchio schema “mordi e fuggi”
Alla fine di un anno difficile, la Cgil della Toscana fa un primo bilancio delle attività svolte: “Siamo stati sempre aperti e non abbiamo mai interrotto la contrattazione”, dice la segretaria generale Dalida Angelini. Ora si tratta di avviare il lavoro per la rinascita dalla pandemia a partire dalle linee strategiche già fissate nel Patto per il lavoro. E’ necessaria una forte dose di responsabilità a tutti i livelli, ma è anche necessario avere il coraggio dei cambiamenti. Mentre si difende e rilancia la sanità pubblica, è necessario quindi avviare un ripensamento del modello di sviluppo in tutti i settori. Per la Toscana, per esempio, è necessario cominciare a immaginare un turismo di qualità che superi il mordi e fuggi che ha dominato finora

Guarda l’intervista
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La Scheda

Anche in Toscana gli effetti della crisi da pandemia sono stati molto pesanti. In un anno persi 60 mila posti di lavoro. La Cgil si prepara a gestire la fase difficile della fine del blocco dei licenziamenti, ma anche a contribuire nell’avvio di un nuovo tipo di sviluppo

L’approfondimento

Il turismo è uno dei settori che ha risentito maggiormente della crisi. Per reagire si comincia a ripensare il modello classico, per inventare nuove forme di accoglienza.
Nicoli (Filcams Cgil), “Il Turismo è sicuramente il grande malato di questa crisi sanitaria ed economica e per salvaguardare il patrimonio di competenze imprenditoriali è necessario, fin da subito, prevedere un’ulteriore proroga degli ammortizzatori, finalizzata alla ripresa delle attività, che soprattutto nei centri storici, rischia di avere tempi di ripresa molto più lunghi e in assenza della quale si assisterebbe a un impatto sull’occupazione di dimensioni rilevanti”.

 

 

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