Toscana, precarietà abitativa investe oltre 80.000 famiglie. Cgil e Sunia, edilizia pubblica la soluzione

L’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) è l’ultimo baluardo delle politiche abitative, uno strumento essenziale per l’emancipazione sociale per le famiglie di lavoratori , un ottimo antidoto per radicare la residenza in contrapposizione alle città del turismo e della rendita.

I dati riportati oggi nel corso della presentazione di ‘Abitare in Toscana 2020’, IX Rapporto sulla Condizione Abitativa, indicano chiaramente quali debbano essere le strategie conseguenti che la politica regionale e i Sindaci dovrebbero adottare per la risoluzione dell’emergenza abitativa.
14.875 sono i cittadini in attesa di una casa popolare, 3300 gli sfratti emessi; 6553 quelli con la forza pubblica già programmata una volta che sarà terminato il periodo di blocco dovuto alla pandemia. 14525 sono le richieste di contributo straordinario Covid, 18576 richieste di contributo affitto per Covid. Mancano poi all’appello tutte quelle famiglie di lavoratori che pagano un affitto da capogiro e che sono state costrette a comprare casa accendendo a mutui quasi sempre dalla durata trentennale.
Potremmo dire che, tenuto conto di quanto detto sopra, la precarietà abitativa nella nostra Regione, investe oltre 80 mila famiglie.
Per assicurare risposte adeguat
e e strutturali che vadano oltre i sostegni emergenziali a queste famiglie toscane strozzate dal caro affitti, dalla precarietà lavorativa e da un futuro pieno di incertezze, Cgil e Sunia della Toscana ribadiscono la necessità di inserire il bene casa in maniera stabile nel welfare sociale, nei diritti di cittadinanza e non riducendolo a un sistema di elargizioni caritatevoli.
Per questo
Cgil e Sunia della Toscana ritengono che l’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) costituisca la migliore risposta alla risoluzione del disagio abitativo che attanaglia cosi’ tante famiglie toscane con affitti proporzionati alla capacità di reddito familiare.
Non è oltremodo ammissibile constatare anche dai dati forniti oggi che solo il 7% degli aventi diritto otterrà una casa popolare e che allo stesso tempo vi siano 3.500 case popolari sfitte da anni perché i Comuni non le assegnano o non le ristrutturano in tempi rapidi, anche in presenza di disponibilità di risorse.
L’Erp è l’ultimo baluardo delle politiche abitative, uno strumento essenziale per l’emancipazione sociale per le famiglie di lavoratori , un ottimo antidoto per radicare la residenza in contrapposizione alle città del turismo e della rendita.
Non esiste un sistema alternativo: non lo è di certo il social housing, che deve ancora dimostrare, con le sue performance, di quello di cui è capace, soprattutto a partire dai canoni di locazione applicati.
La Toscana ha da 30 anni delle buone leggi ed efficaci regole delle case popolari: dobbiamo fare sistema e migliorarlo con investimenti pubblici costanti e consistenti per permettere a migliaia di famiglie un futuro migliore”

Lo dichiarano Maurizio Brotini e Simone Porzio (Cgil Toscana), Laura Grandi (Sunia Toscana)
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Casa: Regione Toscana,timori in 2021 per fine blocco sfratti
“Occorre dare una sempre maggiore centralità al tema della casa, in un anno nel quale si sentiranno in maniera ancora più forte gli effetti recessivi prodotti dall’emergenza Covid: penso, per esempio alle ricadute che si avranno quando terminerà il blocco degli sfratti”. Lo ha affermato Serena Spinelli, assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, in occasione della presentazione del Nono rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, redatto in collaborazione con Anci Toscana. La fotografia statistica riguarda un patrimonio residenziale di oltre 2 milioni di immobili che nel corso del 2019, anno cui si riferisce il rapporto, è rimasto pressoché stabile, mentre sono aumentate le compravendite (+1,5) e sono scesi sia i prezzi (-0,8); nel corso dell’anno inoltre sono rimasti pressoché stabili i costi degli affitti e diminuiti gli sfratti (-12,6% quelli eseguiti). Nei prossimi mesi, secondo Spinelli, il quadro sarà reso “ancora più complesso dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia, che ha colpito in particolare le categorie più fragili e allargato la base dei bisogni. Per questo sono e saranno necessari strumenti altrettanto articolati: trovare una risposta adeguata a chi ancora è in attesa di un alloggio Erp e individuare soluzioni di affitto calmierato attraverso interventi di edilizia sociale, per un sostegno mirato a una fascia media impoverita dalla crisi in corso, anche in relazione a piani innovativi di rigenerazione urbana, di sostenibilità ambientale ed energetica, di qualità del vivere e dell’abitare”. (ANSA).

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