TOSCANA: ECONOMIA, TANTI I NUMERI NEGATIVI PIL -0.8%2008 -1% 2009 DISOCCUPAZIONE DAL 5.2% AL 6.4%

Esportazioni -5,5%, produzione industriale -3%, fatturato artigianato -7%: tanti i numeri che vanno nella direzione di un graduale peggioramento, con l’unica eccezione dell’occupazione che, nei primi tre trimestri dell’anno, e’ aumentata del 2,2% (quasi 35 mila persone) assai piu’ di quanto sia accaduto nelle altre regioni italiane. Anche l’economia toscana, dunque, dopo il breve ciclo espansivo avviato a fine 2005, adesso soffre. Questo e’ quanto questa mattina e’ stato evidenziato dall’IRPET, in occasione della Conferenza di fine anno in cui e’ stato presentato il Rapporto conclusivo. In particolare sono le performances sui mercati internazionali ad essere allarmanti, con risultati sensibilmente peggiori rispetto alla media nazionale: nel primo trimestre del 2008, ad un aumento delle vendite all’estero nazionali complessivamente del 5% si associa una diminuzione di quelle toscane del 3%. Questo risultato e’ convalidato dagli andamenti settoriali delle vendite all’estero che si riducono in quasi tutte le branche con le sole eccezioni dell’agroalimentare [+6%] e di alcune componenti della metalmeccanica [siderurgia +8,3%]; questo calo e’ certamente il dato piu’ preoccupante, perche’ segue due anni di ripresa, e perche’ la Toscana, dopo le Marche, e’ la regione del Centro Nord che ha realizzato nei primi 9 mesi dell’anno il risultato peggiore. Confermati, inoltre, ancora per tutto il 2008 i problemi della moda (-5,5%) e piu’ in generale di tutti i settori piu’ tradizionali della Toscana: in molti casi il valore delle vendite a fine 2008 e’ inferiore a quello che era stato raggiunto nel 2001 addirittura in termini nominali, confermando che le quantita’ vendute hanno subito un forte ridimensionamento. Il calo di consumi e di investimenti e’, all’interno di questa crisi finanziaria, la causa prima della recessione, ma se questo accomuna la Toscana alle altre regioni, cio’ che distingue la nostra regione sono proprio le dinamiche negative sui mercati internazionali, con esportazioni di beni e servizi in calo di circa il 2,2% contro un aumento di circa lo 0,4% a livello nazionale.Per questi motivi il PIL regionale dovrebbe subire una contrazione intorno allo 0,8% per il 2008 (dato peggiore degli ultimi tre decenni, escludendo il 1983 quando il PIL si ridusse dell’1,3%). I problemi maggiori sono evidenziati nel comparto industriale, con una contrazione del valore aggiunto prodotto stimata intorno al 3,5%, e nell’industria delle costruzioni (-0,7%). Ma il calo dei consumi, oltre a quello della produzione industriale, riversa i suoi effetti anche sul terziario il cui il valore aggiunto prodotto si riduce, sebbene in tono minore, sia nel settore del commercio, alberghi, ristoranti e trasporti [-0,4%], sia in quello del credito, attivita’ immobiliari e professionali [-0,2%]. Solo le altre attivita’ di servizio, comprendenti soprattutto i servizi pubblici, presentano aumenti [+0,2] molto deboli del valore aggiunto, mentre l’agricoltura [+1,7%] sembrerebbe conseguire risultati piu’ positivi, trainata dal buon andamento delle vendite all’estero. In sintesi potremmo dire che la fase recessiva ha colpito la Toscana assai piu’ delle altre regioni italiane ed a generato una caduta del PIL tra le piu’ gravi degli ultimi decenni. Gli effetti di questa fase iniziale della recessione non si sono ancora scaricati sull’occupazione, che rimane sostanzialmente sui livelli dello scorso anno [+0,2%], soprattutto per il contributo positivo che viene ancora dal terziario [+2%]. La ripresa sara’ rimandata al 2010, se le manovre anticrisi poste in atto dai diversi governi avranno il dovuto successo. Nel 2009 il PIL diminuira’ dell’1%, con un -1,6% per l’industria manifatturiera, che tornera’ a crescere nel 2010, un -3,5% per quella delle costruzioni ed un -0,5% per il terziario. La caduta di occupazione e’ valutabile attorno alle 10 mila unita’ di lavoro, con un innalzamento del tasso di disoccupazione dall’attuale 5,2% almeno al 6,4%. (AGI)

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