TESTAMENTO BIOLOGICO: PD ANCORA DIVISO SU STOP ALIMENTAZIONE

Il partito democratico resta diviso sulla possibilita’ di escludere dalla dichiarazione anticipata di trattamento sanitario l’alimentazione e l’idratazione. Negli emendamenti presentati dal gruppo al ddl Calabro’ in discussione nella commissione sanita’ del senato la proposta di modifica al comma 6 dell’articolo 5, quello che definisce alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento riprende la mozione presentata in aula il 10 febbraio ma non contiene la firma della capogruppo in commissione sanita’, Dorina Bianchi.Nell’emendamento infatti si prevede che l’idratazione e l’alimentazione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita.Nell’ambito del principio di autodeterminazione, nel rispetto dell’articolo 32, secondo comma della Costituzione, e’ ammessa l’ eccezionalita’ del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento.Nei 36 emendamenti presentati dal gruppo inoltre e’ emersa la convergenza sulla soppressione del comma 2 dell’articolo 2 secondo cui l’attivita’ medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonche’ all’alleviamento della sofferenza non puo’ in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente.Un punto condiviso dai radicali, che sostengono l’incostituzionalita’ del provvedimento perche’ impedirebbe l’esercizio di un diritto ela violabilita’ quindi della liberta’ personale di sottoporsi o meno ad un tratamento sanitario, non firmato tuttavia dalla capogruppo del Pd in commissione, Dorina Bianchi.(ASCA) (Il punto)

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