TESSILE: PITTI FILATI, NEL 2008 -7,3% GIRO AFFARI E -11% PRODUZIONE

Il 2008 si e’ chiuso con il segno meno per la filatura italiana, dopo un 2007 gia’ negativo.E’ quanto emerge dai dati diffusi alla vigilia dell’apertura di Pitti Filati, in programma da domani al 30 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze.Al calo sperimentato nel 2007, si aggiunge infatti una nuova contrazione del giro d’affari, che secondo le stime, dovrebbe raggiungere il -7,3% (per un valore di 3 miliardi di euro circa).Anche a livello produttivo si trova riscontro delle criticita’ che hanno coinvolto il comparto: per il valore della produzione realizzata in Italia si prevede, infatti, una flessione del -11% (corrispondenti a poco meno di 2 miliardi di euro).Al cedimento stimato per il 2008 ha concorso in maniera determinante l’andamento delle vendite estere, che hanno assistito, gia’ nei primi 9 mesi dell’anno, a un calo particolarmente significativo. Su base annua, si stima infatti un decremento del fatturato estero pari al -18%, tasso cui il comparto era rimasto estraneo anche in fasi congiunturali altrettanto negative per la filiera tessile-moda. Da notare come l’andamento della domanda estera si sia riflesso inevitabilmente sul rapporto ‘exportfatturato’: tale indicatore nel 2008 scende, infatti, dal 32% al 28,5%. Anche sul fronte delle importazioni si e’ verificata una forte contrazione dei filati in entrata dall’estero: nell’arco dei dodici mesi si dovrebbe assistere a un calo superiore al 10% (si stima un -12,5%).Simili dinamiche degli scambi con l’estero hanno determinato un ulteriore assottigliamento del saldo commerciale di comparto. Se nel 2007 si era gia’ sperimentato un sostanziale dimezzamento dell’attivo commerciale, nel 2008 si registra un ulteriore decremento, che dovrebbe portare a un valore di 64 milioni di euro: la preoccupazione che nel futuro la filatura si avvii verso un deficit commerciale, secondo la ricerca, risulta piuttosto fondata.Lo scenario delineato e le indicazioni prevalenti che giungono dai mercati internazionali, conclude lo studio, non lasciano spazio a prospettive particolarmente incoraggianti per le filatura italiana.asca

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