Tasse in aumento nel 2015: dalla benzina alla birra passando per l’acqua, in arrivo una stangata

Una vera e propria stangata. ? la Cgia di Mestre a lanciare l’allarme. Sono gi… dodici le tasse previste in aumento per il 2015. I pi— penalizzati saranno gli automobilisti, le categorie professionali che quotidianamente utilizzano l?auto o il camion (taxisti, agenti di commercio, autotrasportatori) e, soprattutto, i lavoratori autonomi iscritti alla sezione separata dell?Inps (freelance).?I soggetti interessati da questi aumenti ? fa notare il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi ? saranno in particolar modo gli automobilisti e tutte le categorie professionali che utilizzano quotidianamente un?auto o un camion, come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori o gli autotrasportatori. Oltre all?aumento del costo del carburante, dal 1ø gennaio scatteranno il ritocco delle sanzioni in caso di violazione del codice della strada, il probabile aumento medio dei pedaggi autostradali fino all?1,5% e le tasse per le automoto storiche. Ma coloro che subiranno gli aumenti pi— preoccupanti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell?Inps. Per questi freelance l?aliquota passer… dal 27,72 al 30,72 per cento?.Chi sono questi lavoratori autonomi? Sono, in particolar modo, formatori, ricercatori, informatici, creativi e altre categorie di consulenti, generalmente operanti al di fuori di Ordini e Albi professionali, che lavorano per imprese o enti della Pubblica Amministrazione. Secondo Bortolussi, comunque, per uscire dalla crisi Š necessario rilanciare i consumi interni.?Sebbene sia stato confermato il bonus Irpef per i redditi medio-bassi e le bollette di luce e gas siano destinate a subire una leggera flessione, nel 2015 i consumi delle famiglie continueranno a ristagnare, attestandosi, secondo le previsioni, attorno ad un modesto +0,6 per cento. Seppur in aumento rispetto agli ultimi anni, con questi livelli di crescita torneremo alla situazione pre-crisi solo fra 10-12 anni. Se vogliamo uscire da questa fase di depressione dobbiamo assolutamente rilanciare la domanda interna attraverso un ripresa degli investimenti, una riduzione del carico fiscale e un conseguente incremento degli impieghi a favore delle famiglie e delle piccole imprese. Le decisioni economiche prese in questi ultimi mesi vanno nella direzione giusta, ma sono ancora troppo timide. Con un tasso di disoccupazione che nel 2015 Š destinato a sfiorare il 13 per cento non abbiamo alternative: dobbiamo ridare slancio ai consumi interni?. comPER SAPERNE DI PIU’

Pulsante per tornare all'inizio