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Home›News Toscana Lavoro›news›Supermercati, Cgil-Cisl-Uil Toscana proclamano lo stato di agitazione (pacchetto di 16 ore di sciopero)

Supermercati, Cgil-Cisl-Uil Toscana proclamano lo stato di agitazione (pacchetto di 16 ore di sciopero)

By webprato
Giugno 19, 2020
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Commercio, Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori dei punti vendita (pacchetto di 16 ore di sciopero) e scrivono alle associazioni di categoria, al prefetto e alla Regione: ÒNon sono state ascoltate le nostre richieste di maggior sicurezza per lavoratori che stanno svolgendo un servizio essenziale. Occorre responsabilitˆ e ridurre orari e apertureÓÒLe segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sono, con la presente, a d per i punti vendita del settore commercio situati nel territorio regionale, lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratriciÓ: inizia cos“ la lettera che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Toscana hanno inviato a Federdistribuzione, Confcommercio Toscana, Confesercenti Toscana, Prefettura Firenze e Regione Toscana (Presidenza). Prosegue la missiva: ÒTale dichiarazione deriva dal fatto che molte aziende del settore non hanno preso in considerazione le richieste che le scriventi hanno inviato, sia a livello nazionale che regionale, dove si chiedeva, in questa fase, di ridurre le fasce orarie di apertura al pubblico e di prevedere la chiusura di tutti i punti vendita nelle giornate domenicali collocate nella vigenza dei decreti legislativi emanati dalla Presidenza del Consiglio in merito alla difficile situazione sanitaria.Tali richieste, pi volte reiterate, hanno visto in questa fase alcune aziende raccogliere le nostre sollecitazioni, anticipando lÕorario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre decidere, ad oggi, di non prevedere alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale. Si sta quindi determinando un quadro di non omogeneitˆ e confusione del settore che, oltre a creare uno svantaggio per le aziende pi virtuose, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio.Le nostre richieste sono finalizzate a porre, sia i lavoratori che le lavoratrici del settore, in una condizione di estrema sicurezza, anche da un punto di vista psicologico. Le lavoratrici ed i lavoratori del terziario/commercio e della cooperazione, garantiscono con il loro lavoro, ormai da oltre tre settimane continuative, un servizio fondamentale alla collettivitˆ e lo fanno con sacrificio e abnegazione, spesso con turni stressanti. Adesso  il momento della responsabilitˆ. Responsabilitˆ di salvaguardare tutti, i cittadini, i clienti, ma anche i lavoratori e le lavoratrici.Le nostre organizzazioni hanno convintamente diffuso il messaggio di responsabilitˆ che si riassume nella ben conosciuta frase: IO STO A CASA, chiedendo alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore di fare un grandissimo sforzo per il bene dellÕintero paese. Oggi, per˜,  arrivato il momento di dare anche a loro una piccola ma importante risposta riducendo le fasce orarie ed i giorni di apertura della distribuzione alimentare. Il servizio fornito dai nostri assistiti pu˜ essere garantito rimanendo aperti dal luned“ al sabato con una fascia oraria giornaliera che inizia alle ore 8 sino alle ore 19 massimo.Per questi motivi, ritenendo irresponsabile il comportamento di quelle aziende che continuano a privilegiare il profitto al senso di responsabilitˆ collettiva di cui il paese ha bisogno, che dichiariamo a partire dalla presente lo STATO DI AGITAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI OCCUPATI NEI PUNTI VENDITA DELLA TOSCANA, ponendo a disposizione delle nostre strutture territoriali un pacchetto di 16 ore di sciopero, che saranno utilizzate unitariamente a discrezione delle stesse.Chiediamo anche alle Istituzioni regionalmente competenti di fare la propria parte, intervenendo in modo deciso ed orientato a sensibilizzare le aziende nellÕuniformare gli orari di apertura al pubblico e le giornate di chiusura alla vendita, per tutte le realtˆ alimentari di media e grande superficie, presenti in ToscanaÓ.Filcams Cgil Toscana (Segretario Generale Stefano Nicoli), Fisascat Cisl Toscana (Segretario Generale Carlo Di Paola), Uiltucs Toscana (Segretario Generale Marco Conficconi)COMMERCIO, PROCLAMATO LO STATO D’AGITAZIONE. GHEZZANI (FILCAMS-CGIL): ÒTUTELARE CITTADINI E LAVORATORI, NON IL PROFITTOÓ Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno dichiarato a livello regionale lo stato di agitazione dei punti vendita del settore commercio, mettendo inoltre a disposizione delle strutture territoriali un pacchetto di 16 ore di sciopero.Una presa di posizione forte ma necessaria. Abbiamo chiesto ad aziende e istituzioni (Prefettura, sindaci e Provincia) di intervenire per una contrazione della fascia oraria di apertura al pubblico e per la chiusura dei punti vendita nelle giornate domenicali: purtroppo non siamo stati ascoltati. Soltanto alcune aziende hanno recepito le nostre rivendicazioni.Il risultato  che le realtˆ pi attente alla salute dei lavoratori e a quella dei cittadini rischiano adesso di subire un danno importante a vantaggio di quelle aziende che hanno invece deciso di salvaguardare il profitto. Si genererˆ cos“ una situazione a macchia di leopardo che rischia di danneggiare le aziende pi ÒvirtuoseÓ. Senza contare che il quadro di non omogeneitˆ e confusione causerˆ probabilmente il sovraffollamento dei punti vendita che resteranno aperti, esponendo ulteriormente i lavoratori al rischio di contagio del virus. Il timore  che si scateni una sorta di ingiustificata ed esasperata corsa all’acquisto, con tutto ci˜ che ne potrebbe conseguire sul piano della salute e della sicurezza di lavoratori e cittadini.L’accettare le nostre richieste rappresenta da parte delle aziende un’importante assunzione di responsabilitˆ e di rispetto nei confronti di lavoratori e cittadini: tutte le imprese del settore dovrebbero adeguarsi a questa linea.I lavoratori del mondo del commercio meritano rispetto e tutela: anche in questo periodo critico essi stanno svolgendo il loro dovere con professionalitˆ e serietˆ pur di garantire ai cittadini Ð ogni giorno sempre pi stressati a causa delle disposizioni previste per il contenimento del virus Ð il servizio richiesto.E’ inoltre quantomai opportuno che tutte le strutture commerciali si attengano a quanto stabilito dal Protocollo per la sicurezza siglato nei giorni scorsi tra sindacati e aziende, in accordo con il Governo. Purtroppo, anche se alcune aziende rivendicano di aver messo in atto le disposizioni previste per la prevenzione del contagio, spesso accade che il cliente risulti praticamente impossibilitato nel rispettarle. Ne consegue che lo stesso lavoratore  costretto a dover raccomandare al cliente il rispetto delle disposizioni previste col rischio di subire in modo diretto e ingiusto le conseguenze del nervosismo dei cittadini: ne  la dimostrazione lÕaggressione di un addetto vendita accaduta ieri a Livorno presso la Coop del Parco Levante. A tal proposito la Filcams-Cgil Ð insieme ai colleghi di lavoro – manifesta solidarietˆ e vicinanza al proprio iscritto, vittima di un atto increscioso e altamente preoccupante.Evidenziamo infine che lÕattuazione delle misure proposte dal sindacato limiterebbe non solo l’esposizione dei lavoratori al rischio contagio e la circolazione delle persone nelle strade, ma garantirebbe anche ai lavoratori di potersi dedicare alla cura e all’assistenza dei familiari.Nessuno dimentichi l’importante lavoro svolto da questi lavoratori in un momento cos“ delicato per tutto il Paese e ricordiamoci dei loro sacrifici anche quando lo stato dÕemergenza sarˆ finito e si ripresenterˆ il dibattito delle aperture domenicali e festive in unÕottica di consumo consapevole.Questi lavoratori meritano maggiore rispetto.Marco Ghezzani, segreteria Filcams Cgil Livorno

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