SUPER INPS: CGIL, SERVE PIANO INDUSTRIALE NON INDISCREZIONI. ENTE, NESSUN ESUBERO NE’ MOBLITA’

A sei mesi dal decreto Salva Italia non c’e’ ancora nessun piano industriale per il Super Inps mentre si continua a giocare coi numeri e con le aspettative e i timori dei lavoratori. E’ quanto affermano la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, e la segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, in merito al piano di accorpamento di Inpdap ed Enpals nell’Inps diffuso oggi da ‘Il Messaggero’.Sono passati circa sei mesi dall’approvazione del decreto Salva Italia e continua a non essere esplicitato e reso pubblico un vero e proprio piano industriale e di riorganizzazione funzionale del nuovo Ente, affermano le due dirigenti sindacali nel sottolineare che cio’ che del dibattito pubblico ha interessato in questi mesi l’Inps continuano ad essere indiscrezioni giornalistiche, veline e dichiarazioni stampa tutte giocate sui numeri: quelli relativi degli ‘esodati’ della riforma Fornero, quelli dei possibili milioni di euro di risparmio che deriverebbero dal processo di accorpamento degli enti, quelli delle lavoratrici e dei lavoratori in esubero.Lamonica e Dotteri aggiungono inoltre che da un Governo di ‘tecnici’ e da un Ente a caratteristica ‘operativa’ ci aspetteremmo veramente qualcosa d’altro. La si smetta una volta per tutte di giocare coi numeri; la si smetta di offrire alle lavoratrici ed ai lavoratori coinvolti in questo grande e complicato processo di riorganizzazione uno spettacolo cosi’ confuso, contraddittorio, schizofrenico e strumentalmente allarmista. La risposta che ci aspettiamo e’ che si fornisca al dibattito pubblico un piano industriale credibile sul quale coinvolgere positivamente le lavoratrici ed i lavoratori.La Cgil e la Fp Cgil, quindi, chiedono a tutti di far cessare immediatamente quest’uso ‘contabile’ dei temi che interessano l’Inps, a cominciare da quelli che interessano il lavoro, i livelli occupazionali, le paventate mobilita’. In tutto il lavoro pubblico e’ partita la mobilitazione unitaria contro una ‘spending review’ che per il Governo si traduce esclusivamente in riduzione di risorse per i servizi di welfare, di tagli ai livelli occupazionali, di compressione dei perimetri pubblici. Questa mobilitazione attraversera’ anche l’Inps, a maggior ragione se il quadro entro il quale quella riorganizzazione deve procedere e’ cosi’ desolante e approssimativo, concludono Lamonica e Dettori. ASCASUPER INPS: ENTE, NESSUN ESUBERO NE’ MOBLITA’Nei piani di integrazione dell’ex-Inpdap e dell’ex-Enpals in Inps non c’e’ alcun programma di esubero o mobilita’ di dipendenti. Lo afferma l’Inps in una nota in risposta a indiscrezioni di stampa.Il processo di integrazione – prosegue l’ente – e’ stato finora tracciato dagli indirizzi del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell’Istituto e dalle linee programmatiche del Presidente, che affidano alla Tecnostruttura la predisposizione di un piano industriale, che non e’ stato definito. Mancano peraltro ancora l’approvazione del bilancio 2011 dell’Inpdap e i successivi decreti ministeriali. Nei documenti fin qui redatti sono gia’ stati individuati i piani di razionalizzazione della spesa, a partire dall’integrazione logistica e delle piattaforme informatiche.Per quanto riguarda il personale non e’ all’ordine del giorno alcun intervento – conclude l’Inps -, sono quindi destituite di ogni fondamento le cifre indicate oggi da alcuni organi di stampa. Il tema e’ stato peraltro formalmente escluso nel corso di una videoconferenza interna rivolta alla dirigenza dell’Istituto, condotta mercoledi’ scorso, 20 giugno, congiuntamente dal direttore generale dell’Inps, Mauro Nori e dal presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua. ASCA

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