Standing ovation per Liliana Segre a Cittadella pace Rondine Ero solo numero 75190 tatuato su braccio

Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato l’ingresso della senatrice a vita Liliana Segre nella tensostruttura allestita alla Cittadella della pace di Rondine, ad Arezzo, per ospitare la sua ultima testimonianza pubblica destinata alle scuole italiane e ai giovani del mondo.

Segre, con leggi razziali divenni invisibile e ‘l’altra’. Sono stata clandestina, so cosa vuol dire essere respinti
“Un giorno di settembre del 1938 sono diventare l’altra. So che quando le mie amiche parlano di me aggiungono sempre la mia amica ebrea. E quel giorno a 8 anni non sono più potuta andare a scuola. Ero a tavola con mio papa e i nonni e mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché, ricordo gli sguardi dei miei, mi risposero perché siamo ebrei, ci sono delle nuove leggi e gli ebrei non possono fare più una serie di cose. Se qualcuno legge a fondo le leggi razziali fasciste una delle cose più crudeli è stato far sentire invisibili i bambini. Molti miei compagni non si accorsero che il mio banco era vuoto”. ” “Sono stata clandestina e so cosa vuol dire essere respinti. Si può essere respinti in tanti modi”
“Quando si toglie l’umanità alle persone bisogna astrarsi e togliersi da lì col pensiero se si vuole vivere. Scegliere sempre la vita. Io sono viva per caso. Perché tutte sceglievano la vita, poche quelle che si sono suicidate anche se era facilissimo”
“Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato, certe cose non sono mai riuscita a perdonarle”. (ANSA).

Segre, ad Auschwitz ero solo numero 75190 tatuato su braccio
“Il campo di sterminio funzionava alla perfezione, da anni, non c’era il minimo errore. Cominciammo a capire che dovevamo cominciare a dimenticare il proprio nome, che nella tradizione ebraica ha un significato. Mi venne tatuato un numero sul braccio e dopo tanti anni si legge ancora bene, 75190. E dovemmo subito impararlo in tedesco. Quando entrai ad Auschwitz non avevo ancora studiato Dante, lo studiai dopo, ed eravamo condannate a delle pene ma non c’era il contrappasso: pensavo di essere impazzita. Non racconto mai tutti i dettagli della mia prigionia”.  “A 13 anni ero una ragazzina e mi dettero qualche anno in più, così fui scelta con altre 30 ragazze italiane ebree – ha aggiunto -. Tutte le altre andarono alle camere a gas e così successe con gli uomini. Scesi dal treno vidi mio padre lo salutai e non lo vidi mai più”.
Nel lager, “quando non si ha niente, si ha solo il proprio corpo che dimagrisce a vista d’occhio, è molto difficile, salvo che nei romanzi, formare amicizie perché la paura di morire per un passo falso o un’occhiata, ti fa diventare quello che i tuoi aguzzini vogliono che tu sia: che tu diventi disumana, egoista. Dopo il distacco da mio padre il terrore di diventare amico di qualcuno e poi perderlo mi faceva preferire la solitudine, io avevo paura di perdere ancora qualcosa”.
“Per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace con cui ho convissuto fino ad adesso”.

Mattarella, Costituzione contro mostri totalitarismo
“La Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende che hanno coinvolto anche Liliana Segre da ragazza ed è stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo che avevano devastato l’Europa potessero ancora avvelenare l’Italia, il nostro continente. Mai più privazione della libertà, guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio, intolleranza. questa era la comune volontà dei padri costituenti. Merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore: democrazia, libertà, uguaglianza, centralità della persona umana, pace e giustizia tra le nazioni”. Lo scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato oggi in occasione dell’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre. (ANSA).

Segre: Conte, sua testimonianza scaccia via ambiguità. E si manterrà viva, è impegno personale e del governo
“Io sono venuto qui non per parlare ma per ascoltare l’ultima testimonianza pubblica della senatrice Segre. Una testimonianza di eventi così tragici che ha la funzione di interrogare le coscienze, di sollecitarci a scacciare via l’indifferenza e anche le ambiguità, di sollecitarci ad assumere posizioni chiare e scelte nette. Io offro la garanzia mia personale e dell’intero governo che questa testimonianza non finisce oggi ma si manterrà viva”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo a Rondine in occasione dell’ultima testimonianza pubblica della senatrice a vita Liliana Segre (ANSA)

Segre: Sassoli, virus antisemitismo ancora presente in Ue
“Segre ha deciso di lasciare ai giovani il suo grande patrimonio morale, è un grande dono che Segre sia riuscita a sopravvivere all’inferno di Auschwitz perché ci ha permesso di conoscere, non dimenticare e migliorare. Purtroppo il virus dell’antisemitismo è ancora molto presente nella cultura europea e nelle nostre società”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in un videomessaggio inviato alla cerimonia per l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre alla Cittadella della pace di Rondine, ad Arezzo. (ANSA).

Fico, testimonianza Liliana Segre è in nostra Costituzione
“Il messaggio, la testimonianza di Liliana Segre, è racchiusa senza dubbio nella nostra Costituzione”. Lo ha affermato Roberto Fico, presidente della Camera, nel suo intervento di saluto all’evento ‘Grazie Liliana’ a Rondine (Arezzo), con la senatrice a vita Liliana Segre. “L’Italia le è veramente grata”, ha aggiunto Fico, secondo cui “giurando sulla nostra Costituzione giuriamo di portare avanti la testimonianza di Liliana Segre, quindi ogni volta che noi affrontiamo la Costituzione affrontiamo i motivi per cui è nata: contro il fascismo, contro il nazismo, contro tutto quello che ha reso brutto l’essere umano”. Per il presidente della Camera “è il giorno della grande responsabilità che come istituzioni della Repubblica rinnoviamo, che è quella di portare avanti per sempre i principi e valori della nostra Costituzione, che significa democrazia, che significa libertà, che significa rispetto per l’essere umano, qualsiasi essere umano. Per questo oggi è il giorno della responsabilità per le istituzioni della Repubblica italiana, e per tutti voi ragazzi: che possiate portare avanti questo messaggio”. (ANSA).

Segre: Casellati,insegnato che ricordare orrore è necessario  ‘Tue parole continueranno a vivere attraverso noi e i giovani
“Ci hai insegnato che ricordare l’orrore è necessario, che nessuna società può crescere senza la memoria degli errori del passato. Ci hai fatto vivere il senso del disprezzo, del vuoto e della sopraffazione. Oggi non sarà la tua ultima testimonianza, le tue parole continueranno a vivere attraverso di noi e le prossime generazioni. La responsabilità della memoria spetta a ogni giovane che oggi è qui ad ascoltare”. Lo ha detto il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, oggi alla Cittadella della Pace a Rondine, ad Arezzo, per l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre. (ANSA).

Segre: Azzolina commossa le dice, ‘La scuola ti ama’ ‘Porteremo al mondo messaggio contro ogni odio e indifferenza’
“Siamo riconoscenti alla senatrice Liliana Segre, la sua storia è anche la nostra storia: porteremo al mondo il suo messaggio, lo faremo con le scuole, con la convinzione di chi vuole vincere contro ogni odio e contro ogni indifferenza”. Lo ha affermato nel suo intervento , visibilmente commossa, Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, oggi alla Cittadella della Pace a Rondine di Arezzo, per l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre. “La scuola ti ha amato, ti ama e ti amerà sempre”, le ha detto Lucia Azzolina. Il messaggio della senatrice a vita, sopravvissuta alla Shoah, sarà diffuso “anche attraverso il concorso ‘Voltati, Janine vive’ – ha sottolineato Azzolina – promosso dal ministero dell’Istruzione insieme a Rondine e ispirato alla vita di Liliana Segre, che è pensato con l’obiettivo di educare le nuove generazioni al rispetto delle differenze, contro ogni forma di violenza e di discriminazione, conservando sempre viva la memoria della Shoah nelle scuole”. (ANSA).

Segre: card. Bassetti, oggi mi sono ancora convertito Presidente Cei dopo ultima testimonianza superstite Shoah
La testimonianza di Liliana Segre “ci aiuta a ritrovare noi stessi, a ritrovare la parte più vera e più profonda della nostra persona, perché siamo persone umane innanzitutto”. Lo ha affermato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, all’apertura della Casa ‘Il Bastione’, uno spazio dedicato alla convivenza e alla formazione dei giovani internazionali di Rondine, realizzata col contributo della Cei. L’inaugurazione si è svolta nell’ambito dell’evento per l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre. “E’ la terza volta che io ascolto questa testimonianza”, ha detto Bassetti, ricordando che la seconda volta “avevo accanto a me un amico carissimo e un amico di Rondine, il cardinal Tauran, il quale dall’inizio alla fine non fece altro che piangere, e anch’io mi commossi, e piangevo con lui. Alla fine la prima cosa che mi disse, quando la senatrice Segre ebbe concluso, fu questa: ‘Oggi mi sono convertito’. Io mi sento di dire dinanzi a tutti voi, dopo tre volte che ascolto questa testimonianza e che mi ha aiutato profondamente a rientrare in me stesso, ‘Ancora una volta oggi io mi sono convertito’. Grazie Liliana di questa tua testimonianza”. (ANSA).

Conte, Rondine Cittadella Pace è modello per i Governi
Quello di Rondine Cittadella della Pace è “un modello che anche i governi, i decisori politici possono assumere a riferimento, e quindi possono assolutamente contribuire a promuovere nella sua efficacia perché è un modello concreto”. Lo ha affermato Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, all’apertura della Casa ‘Il Bastione’, uno spazio dedicato alla convivenza e alla formazione dei giovani internazionali di Rondine. L’inaugurazione si è svolta nell’ambito dell’evento per l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre. “C’è la piena adesione a questo progetto anche della Farnesina – ha aggiunto Conte – perché qui ci sono degli ambasciatori che poi ritornano nei propri paesi e sono degli ambasciatori di pace, quindi sono degli alfieri di quello che noi vogliamo perseguire a tutti i livelli: un messaggio di pace, una prospettiva di solidarietà tra i popoli”. (ANSA).

 

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