Da un articolo sul quotidiano Il Tirreno l?occasione per tornare a parlare di un progetto con criticit non marginali gi note all?assessora Saccardi Un articolo pubblicato oggi sul quotidiano ?Il Tirreno? a firma Lara Loreti e relativo al servizio ?Pronto badante?, da l?occasione allo Spi Cgil Toscana attraverso il Segretario con delega alle Politiche sanitarie Bruno Calzolari di sottolineare alcune criticit del Progetto, criticit gi segnalate all?assessore Saccardi e alle quali non stata data alcuna risposta.- Riteniamo profondamente ingiusto e sbagliato che il contributo economico di 300 euro venga erogato in misura uguale per tutti, senza nessun riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale della persona interessata eo della famiglia.- Poniamo la questione della formazione dell?assistente familiare: chi se ne occupa? chi la garantisce?- Sottolineiamo la necessit di una verifica puntuale del grado di operativit dei servizi distrettuali a partire dai ?Punti insieme?, che dovrebbero essere il primo servizio di prossimit per il cittadino e dove la persona anziana che esprime un bisogno certificato dovrebbe essere presa in carico. Ci chiediamo perch la Regione non si preoccupi in primo luogo di garantirne la funzionalit , invece di investire risorse nel servizio ?Pronto badante?.- Chiediamo un vero report del servizio ?Pronto badante?. Non ci si pu limitare a comunicare il numero delle telefonate arrivate al numero verde, n ad elencare quanti buoni lavoro sono stati attivati. ? necessario avere dati che riguardano la qualit del servizio offerto, che permettano di stabilire l?effettiva efficacia del servizio. E poich l?erogazione dei libretti famiglia ? funzionale all?attivazione di un regolare rapporto di lavoro occasionale tra l?anziano e l?assistente familiare (…) ed propedeutico alla successiva stabilizzazione lavorativa dell?assistente familiare, attraverso la stipula di un contratto di lavoro regolare?, sarebbe anche importante conoscere quanto di quel lavoro occasionale si trasformato in lavoro stabile. Un monitoraggio che spetta alla Regione Toscana: l??esito positivo? del progetto ? cos come viene definito dalla stessa Regione ? non pu passare, ripetiamo, dal numero di telefonate o dal numero di percorsi assistenziali attivati, ma dalla qualit di questi ultimi.Infine occorrerebbe avere la certezza che l?assistente familiare assunto abbia i requisiti necessari e ricevuto una seppur minima formazione in merito alle prestazioni che gli saranno richieste e che sempre pi riguardano anche la somministrazione di terapie farmacologiche.ÿ
24 2 minuti di lettura