Spi Cgil Arezzo: le criticit dell’Inps, necessaria una profonda trasformazione dell’istituto
ÒRinnovamento e controllo della gestione: le criticit dellÕInpsÓ Lo Spi Cgil chiede una profonda trasformazione dellÕIstitutoÒIl Covid ha reso ancora pi evidenti i limiti dellÕInps Ð commenta Giancarlo Gambineri, Segretario provinciale del sindacato pensionati Cgil. LÕIstituto deve rivedere, nei tempi pi rapidi possibili la sua operativitÓ.EÕ evidente che lÕemergenza Covid ha complicato una situazione gi difficile. ÒSullÕInps sono state scaricate tutte le misure introdotte dai provvedimenti legislativi legati all’emergenza Covid 19. Una mole di lavoro che non stata accompagnata da un aumento degli addetti e che quindi rischia di creare seri problemi di funzionalit dellÕInps, sia in relazione alle nuove attivit che, soprattutto, a quelle tradizionali. LÕattuale dotazione organica delle sede di Arezzo, circa 100 addetti, insufficiente rispetto alle necessitÓ.Lo Spi Cgil chiede un miglior funzionamento della ÒmacchinaÓ Inps e una valorizzazione del ruolo di chi, a cominciare dai patronati, rappresenta un essenziale interlocutori dellÕIstituto.Altro tema, pi volte evidenziato sia da Inca che da Spi e Cgil, quello del contenzioso. ÒChiediamo dati aggiornati e precisi Ð sottolinea Gambineri Ð nella convinzione che questo problema possa essere affrontato diversamente, con un sensibile risparmio di spese legali, di lungaggini burocratiche. E questo, semplicemente, con una corretta gestione delle normeÓ.Avviata a superamento lÕemergenza Covid, lo Spi Cgil che lÕInps Òritorni ad un giusto modello di comunicazione con il cittadino e con il pensionato. Pensiamo in particolare allÕinvio del CUD e de resoconto del pagamento della pensione spettante. CÕ poi da riattivare I’attivit ispettiva per contrastare efficacemente le irregolarit, a cominciare dal mancato pagamento dei contributiÓ.