Appalti Poste Italiane: Cassazione conferma condanna per intermediazione di manodopera

Al termine di una azione legale voluta fortemente dalla Slc Cgil Toscana e dai suoi Avvocati la Cassazione ha confermato le decisioni di primo e secondo grado che hanno riconosciuto ad una ricorrente toscana il diritto ad essere considerata dipendente postale a tutti gli effetti, giuridici ed economici, sin dall’inizio del rapporto intercorso con la prima ditta appaltatrice. Idem tribunale Napoli ad alcune decine di lavoratori
La Cassazione con sentenza n.13782/21 depositata il 20 maggio scorso, confermando le sentenze di primo e secondo grado, che riguardavano un caso sollevato dal sindacato, nel quale “era emersa la direzione della prestazione lavorativa da parte di Poste Italiane Spa, tramite l’elaborazione di uno schema predefinito predisposto dalla società, avente come oggetto tappe e orari da rispettare (in particolare il modello pianificazione trasporti, sulla
cui pregnanza direttiva hanno riferito i testi) e la pianificazione delle attività ed il controllo della prestazione lavorativa da parte della committente”
, con ciò configurando l’illecito l’interposizione e intermediazione di manodopera.
La conseguenza è stato che alla lavoratrice è stato riconosciuto il diritto ad essere considerata dipendente postale a tutti gli effetti, giuridici ed economici, sin dall’inizio del rapporto intercorso con la prima ditta appaltatrice.
Giustizia è stata fatta grazie ad una azione legale voluta fortemente dalla SLC CGIL Toscana e dai suoi Avvocati.
E’ sempre a propositi di appalti illeciti il Tribunale di Napoli con sentenza del 17 maggio ha condannato “Poste Italiane S.p.A. a ripristinare la funzionalità di ciascun rapporto di lavoro con ogni conseguenza giuridica ed economica e, per l’effetto, condanna Poste Italiane S.p.A. al pagamento delle retribuzioni maturate da ciascun ricorrente dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, su cui corrispondere gli interessi legali e la rivalutazione monetaria dalla maturazione del diritto sino all’effettivo soddisfo, detratto l’aliunde perceptum come indicato in motivazione”.
Questa lunga premessa per invitare i lavoratori in appalto, ce ne sono molti in Toscana che lavorano come “accollatari ” per Poste Italiane, a rivolgersi al sindacato per verificare la propria posizione ed eventualmente adire il tribunale attraverso i legali indicati dalla Slc Cgil Toscana per vedere riconosciuti i propri diritti, economici e giuridici. Come dimostrano i fatti “Slc Cgil Toscana sempre dalla parte di chi lavora ”
Slc Cgil Area servizi Toscana
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