Le organizzazioni sindacali sono utili, che si sia iscritti o meno. Sono l’approdo quasi naturale per chi rivendica un diritto o il bisogno di un’assistenza. Ma sono soprattutto un luogo sentito di comunit , di appartenenza, di relazioni, contro la solitudine e l’incertezza dei tempi, a dispetto di una retorica fondata sulla disintermediazione e l’abolizione delle forme di rappresentanza. E’ in estrema sintesi quanto emerge da un sondaggio, promosso dalla Cgil e dall’associazione Bruno Trentin, condotto dall’istituto di ricerca Tecn (su un campione di 1.800 iscritti alla Cgil e 1.000 non iscritti) presentato oggi in corso d’Italia dal segretario generale, Susanna Camusso.Dai risultati emerge, sul versante dell’intensit delle relazioni sociali, che gli iscritti alla Cgil, soprattutto nel periodo di crisi economica e sociale che il Paese sta attraversando, soffrono di meno (22%) rispetto ai non iscritti (58%) il senso di solitudine. Il sindacato un punto di riferimento per chi rivendica un diritto: lo per il 52% degli iscritti alla Cgil e per il 36% dei non iscritti. Male i partiti politici: solo l’1% dei non iscritti e il 2% degli iscritti si rivolgerebbe a loro per far valere un diritto. Cruciale poi il ruolo del sindacato sul luogo di lavoro, specie per affrontare temi come molestie e discriminazioni.A fronte di ci il 55% dei non iscritti e il 77% degli iscritti alla Cgil ritiene che i sindacati siano utili, specie nel dirimere le complesse questioni del lavoro. La stragrande maggioranza si rivolta ad un sindacato per avere consigli, accedere a servizio o veder riconosciuti diritti: il 72% dei non iscritti e l’89% degli iscritti, con un grado di giudizio positivo pari rispettivamente al 65% e all’84%. Da qui, infine, il dato finale che vede la percentuale dei non iscritti che dichiarano l’interesse a iscriversi ad un sindacato pari al 15%.Nel commentare i risultati del sondaggio, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha sottolineato come ?non c’ alcune fuga dalla rappresentanza. Il paese, a dispetto di chi sostiene che serve disintermediare, ha invece bisogno di strutture organizzate, senza di queste si aumenta la solitudine delle persone. Prendiamo i lavoratori disoccupati e in mobilit , che spesso vivono la loro condizione come perdita di dignit e solitudine. L’appartenenza ad un’organizzazione invece d la dimensione di comunit ?. Quindi, ha aggiunto il leader della Cgil, ?oggi c’ grande bisogno di rappresentanza, come emerge dalle tante richieste dei lavoratori che dimostrano la complessit del mondo del lavoro. Il lavoro una materia difficile e non semplificabile, non c’ una bacchetta magica come si sostiene in alcune misure del governo. Il binomio semplificazione e legiferazione contrasta con le richieste stesse dei lavoratori?. Sull’ultimo dato, infine, Camusso ha fatto notare che ?il 15% interessato a iscriversi pu sembrare poco, ma se consideriamo la platea complessiva dei non iscritti un dato rilevante, dimostra che non c’ una fuga dalla rappresentanza?. comPER SAPERNE DI PIU’
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