Sindacato: Camusso, Testo unico puo’ essere base legge rappresentanza

Sul testo unico della rappresentanza si chiude la fase di condivisione e inizia quella delle scelte per attuarlo e per estenderlo. Costruendo cosi’ le condizioni per la legge su democrazia e rappresentanza. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario della Cgil, nella relazione di apertura del Congresso di Rimini. Il conflitto tra le organizzazioni confederali – ha ricordato – e’ stato un conflitto di modello contrattuale. Andava alle radici di quale idea della contrattazione, di quale distinzione di ruoli. Abbiamo visto crescere un’idea sostitutiva della contrattazione fatta di comitati e di bilateralita’, un’idea restrittiva della rappresentanza fatta esclusivamente delle organizzazioni; si era tornati alla partecipazione fatta di azionariato e di condivisione dei rischi di impresa, invece che di codeterminazione delle scelte e di contrattazione delle ricadute. In questo contesto, ha sottolineato non abbiamo rinunciato alla nostra soggettivita’, abbiamo posto il problema delle regole, della democrazia, del ruolo della decisione dei lavoratori, di quale contrattazione. Del primato del contratto nazionale, della contrattazione di secondo livello, dei limiti alle modificazioni in azienda. Un’iniziativa lunga che doveva ricostruire, senza abiure, un nuovo orizzonte. Questo percorso ha portato attraverso due Accordi e il Testo Unico alla ricostruzione di regole condivise, al primato della contrattazione. Si e’ aperta una nuova stagione senza l’incombere degli accordi separati e l’esclusione pregiudiziale dai tavoli. Per questo – ha concluso – troviamo francamente sbagliato, oltre che dannoso – e lo diciamo a Cisl e Uil – che Fim e Uilm rivendichino la firma a posteriori degli accordi separati’. ASCA

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