Siena: Agenzia Comunale welfare? Secco no della Cgil, nel metodo e nel merito

Tra i punti all’ordine del giorno dell’odierno Consiglio Comunale di Siena è prevista l’approvazione di una delibera che ha per oggetto l’istituzione e la disciplina di una ‘Agenzia comunale del welfare, famiglia, politiche per la casa e il volontariato’.
“Tutto questo senza il minimo coinvolgimento e confronto preventivo non solo con le organizzazioni sindacali, ormai una costante di questa Amministrazione fin dall’inizio, così è se vi pare, – denuncia la CGIL – ma anche con tutti gli altri soggetti di rappresentanza della solidarietà e della protezione sociale, della cooperazione e del volontariato”.
“Inoltre nelle idee e negli atti del Comune l’Agenzia sarebbe alle ‘dipendenze’ organizzativo-funzionali solo dell’Assessore al Sociale e del Sindaco – denuncia il sindacato – e funzionerebbe sulla base di un regolamento approvato dall’Assessore estraniando di fatto il Consiglio Comunale che ne ha invece la competenza. Non solo, avrebbe anche la funzione di coordinamento delle associazioni sociali in ambito locale”.
“Forse questa Amministrazione dovrebbe ricordare che fa parte, insieme ad altri 14 Comuni e alla USL Toscana Sud Est, della Società della Salute, – sottolinea la CGIL – che ha già il compito istituzionale consortile territoriale di risolvere criticità e bisogni su temi importantissimi nell’ambito sociale e sociosanitario come gli anziani, la disabilità, la marginalità, i minori e la famiglia, e di definire ed approvare il Piano Integrato di Salute. Società della Salute che ha già risorse e personale trasferiti dal Comune di Siena, come dagli altri Enti consorziati, per la gestione delle attività in campo sanitario e sociale. Una duplicazione di costi a carico dei cittadini ed una ostinata volontà profondamente sbagliata di chiudersi ‘dentro le mura’ senza curarsi degli altri territori in termini di omogeneità di trattamento e di risposte alle necessità e alle fragilità”.
“Quello che rischia di realizzarsi al Comune di Siena, dobbiamo rilevarlo, sta avvenendo nel silenzio assordante – aggiunge il sindacato – degli altri livelli istituzionali, dalla USL alla SdS stessa, per arrivare ai Sindaci degli altri Comuni, anche loro procederanno a creare una propria Agenzia del welfare? E domani il cittadino a chi si rivolgerà? All’Agenzia, o meglio all’Assessore e al Sindaco, oppure ai servizi della Società della Salute?”.
“I nuovi bisogni sociali e sanitari che sono cresciuti con la pandemia – conclude la CGIL – hanno certamente insegnato una cosa: si trovano le risposte adeguate se c’è un impegno collettivo, senza creare steccati o recinti, nessuno ce la fa da solo. Al Comune di Siena chiediamo con forza di desistere da questa scelta e che si faccia partecipe da subito di una nuova e proficua fase dove tutti i livelli di rappresentanza, istituzionali e sociali, con il confronto e la partecipazione, costruiscano una progettualità diffusa a partire dai piani di salute, che possa attrarre risorse, in particolare quelle europee previste dal PNRR, e migliorare la rete dei servizi sociali e sociosanitari di prossimità del territorio”.
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