Sicurezza sul lavoro, Cgil Toscana all’iniziativa a Roma (foto)

La Cgil Toscana alla manifestazione Cgil-Cisl-Uil in piazza Santi Apostoli a Roma per la sicurezza sul lavoro. Dal palco, tra gli interventi di delegati/e, quello di Andrea Pratovecchi, rider di Nidil Cgil Firenze

LE PAROLE DEI SEGRETARI GENERALI

“Tre morti e più di duemila infortuni sul lavoro al giorno, dimostrano che c’è troppa precarietà e pochi controlli, che c’è bisogno di investire sulla sicurezza sul lavoro e questo vuol dire assumere nuovi ispettori”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a conclusione dell’iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil, per la salute e la sicurezza sul lavoro. “È necessario – ha sottolineato Landini – creare una cultura di impresa in cui la sicurezza e la salute non siano più un costo ma un investimento. E chiediamo risposte molto concrete”. 
Dal palco di piazza Santi Apostoli, a Roma, il leader del sindacato di Corso d’Italia si è rivolto anche al nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “Se vogliamo garantire salute e sicurezza – ha rimarcato – i primi obiettivi sono superare la precarietà nel lavoro e fare una legge che impedisca la logica di massimo ribasso negli appalti come elemento di competizione”. “Noi vi giudicheremo sui fatti – aveva dichiarato a margine della manifestazione – sappiate che se non cambia la situazione non solo torneremo in piazza, ma ci mobiliteremo in tutti i luoghi di lavoro per impedire che questa strage prosegua”.
Nel corso della mattinata dal palco sono state ricordate le numerose storie di giovani degli ultimi mesi che hanno perso la vita nei loro primissimi giorni all’interno di un’impresa. Per questo Landini è intervenuto anche sul tema dell’alternanza scuola-lavoro: “Non è possibile morire quando sei in alternanza scuola-lavoro – ha detto – se questo avviene vuol dire che bisogna discutere di come regolare questo istituto”.

Prima del segretario generale della Cgil, sul palco di Piazza Santi Apostoli ha preso la parola il leader della Cisl, Luigi Sbarra: “Basta con i morti su lavoro, con lo strazio dei corpi, con la sofferenza di chi perde un proprio caro – ha detto il dirigente sindacale –. Basta con questa strage continua, vergognosa, inaccettabile. Più di tre vittime al giorno. Ogni otto ore una vita spezzata. Non sono numeri, ma esistenze cancellate o cambiate per sempre, famiglie distrutte, speranze e sogni che non si realizzeranno mai più”. 
Nel suo intervento, Sbarra ha anche rivolto un appello alla neoministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone: “Il tempo è scaduto. È ora di trasformare l’indignazione in fatti concreti – ha detto – Serve una strategia nazionale che fermi la strage, che segni un cambio di rotta e conduca davvero a una svolta”. “Il nuovo esecutivo dimostri subito – ha concluso Sbarra – la capacità di rafforzare la via del dialogo, del confronto, del coinvolgimento pieno e fattivo delle parti sociali”

“Venga riconosciuto l’omicidio sul lavoro”. Nel suo intervento, il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha ricordato l’inaccettabile incidenza del lavoro precario, sottopagato e soprattutto poco sicuro: “Ci sono 1.200 morti all’anno – ha sottolineato il segretario generale – e questi saranno i temi che porremo al nuovo ministro del lavoro, chiedendo di ascoltare questa piazza e le famiglie che hanno perso una persona cara a causa del lavoro”. 
“Pensiamo sia necessario valutare come aumentare le ispezioni, lavorare sulla formazione e sulla prevenzione”, ha aggiunto Bombardieri, rimarcando come i sindacati chiedano che sia riconosciuto l’omicidio sul lavoro quando si riscontrano responsabilità chiare da parte delle aziende che manomettono le misure di sicurezza dei macchinari per aumentare la produzione”.

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