Sergio Cofferati: 1¡ Maggio resta importantissimo, ora accordo nazionale per ripresa” Rispettare i diritti dei”””

La festa del Primo Maggio resta importantissima. Anzi, quest’anno ancora di pi degli anni passati perchŽ non solo serve a valorizzare una delle fondamentali attivitˆ umane, ma perchŽ quest’anno ci sarˆ nella festa il pensiero del ‘dopo’ pandemia da coronavirus”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia, Sergio Cofferati, che ha guidato la Cgil dal 1994 al 2002, in uno dei periodi pi intensi, e anche di scontri (fu lui a portare al Circo Massimo tre milioni di persone contro la modifica dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori), del mondo del lavoro.Cofferati spiega che si tratta di “un pensiero rivolto a quale lavoro, quale organizzazione, in quali settori. PerchŽ nulla sarˆ pi come prima” e anche “perchŽ il rischio di tornare indietro su conquiste e tutele  l“ davanti agli occhi di tutti”. Per questo, prosegue Cofferati che  stato anche sindaco di Bologna e parlamentare europeo, “dopo l’emergenza, il lavoro dovrˆ essere necessariamente diverso da quello di adesso e dovrˆ vedere rispettati i diritti individuali e collettivi dei lavoratori”.Sergio Cofferati rilancia con Adnkronos/Labitalia la contrattazione come via maestra per la ripresa e lancia una proposta: “Credo sia necessario -dice- per l’economia futura, fare adesso un grande accordo tra governo, imprese e sindacati, che stabilisca i criteri generali che dovranno fare da guida alla ricerca di soluzioni luogo per luogo”.”Un grande accordo -auspica Cofferati- che tracci le coordinate fondamentali delle attivitˆ produttive e della loro organizzazione, e che dica come usare le risorse che ne deriveranno, estendendo diritti e tutele dei lavoratori”. Dunque, dei veri e propri indirizzi di governance nazionale che -per˜-, anche per evitare i conflitti tra Stato e Regioni cui abbiamo assistito prima e durante l’emergenza, spiega Cofferati, “dovranno essere applicati territorialmente, trovando la migliore declinazione per quel posto”. “Ma che tutti dovranno rispettare, anche perchŽ -ribadisce- il rischio di arretrare  qui davanti agli occhi”. (Adnkronos)Ê”

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