SE EUROPA CAMBIA DIREZIONE, ANCHE ITALIA DEVE FARLO. IL 16 IN PIAZZA CON CISL E UIL

La settimana passata, come questa che inizia, vede i riflettori ancora accesi sulla Spagna, e non solo per il risultato degli Europei di calcio. La situazione iberica sta infatti rischiando di riaprire un nuovo crollo finanziario globale con conseguenze drammatiche per la crescita e per i cittadini europei gi? pesantemente feriti dalla crisi che ha colpito l?economia occidentale dal 2008.La Spagna aveva puntato le proprie fortune sul turismo e sulla crescita immobiliare nel plauso generale.Economisti festanti (persino in Toscana c?? chi lo considera tutt?ora un modello da imitare), banche e banchieri accondiscendenti hanno incoraggiato e foraggiato illimitatamente questa scelta. La politica, da parte sua, anzich? mitigarla, l?ha assecondata nell?illusione che una crescita senza equilibrio sarebbe risultata durevole e favorevole per il Paese.Invece la bolla immobiliare che si ? formata negli anni ? esplosa. La sinistra spagnola ne ha pagato un prezzo con la propria sconfitta elettorale, i cittadini saldando il conto della bolla immobiliare. Tutto questo non ? comunque bastato, le banche spagnole sono troppo esposte, tanto da consentire alla speculazione di attaccare nuovamente l?Europa e di rimettere una ipoteca sulla crisi mondiale.Pare che di fronte a questi rischi questa volta la Merkel si sia convinta a non ripetere gli errori che ha commesso sulla Grecia e questo ha consentito all?Europa di varare, finalmente, un piano che eviti il contagio salvando l?Euro.Ci sono ancora molte incognite ma ? un primo risultato.Per realizzarlo ? stata necessaria la mobilitazione di capi di Stato e di Governo. Prima di loro, e pi? convintamente, un messaggio chiaro era stato mandato dagli elettori che hanno bocciato ovunque le destre rigoriste del vecchio continente e chiedendo, come in Francia (e il voto di ieri lo conferma), nuove politiche economiche e sociali. I popoli europei hanno preso l?iniziativa e questa coinvolge anche noi.Anche perch? dopo Grecia e Spagna, c?? l?Italia.Per questo sabato prossimo saremo in piazza con CISL e UIL, per chiedere, anche noi, un cambio di direzione: sul lavoro, sul fisco, sull?equit?. Ha cambiato parere la Merkel, chiss? che anche Monti non si convinca che sta cercando l?uscita dalla crisi nella direzione sbagliata. Il ?pasticcio inestricabile? sul mercato del lavoro ? l a certificarlo.Sabato diciamogli forte e chiaro che deve togliere la marcia indietro se vuole far andare avanti il Paese.Noi lo vogliamo!˜

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