A leggere i giornali in queste settimane viene una strana sensazione di straniamento. La scuola viene dipinta unicamente come fonte di spesa e non come leva per lo sviluppo del paese, da migliorare, qualificare e sulla quale investire. Colpisce, in particolare, la pesantezza con la quale intervenuta con gli atti e le parole la ministra Gelmini. Aver parlato di ‘stipendificio’ soltanto l’ultima conferma di un atteggiamento il cui obiettivo sembra in realt essere quello di colpire l’istituzione scolastica e di deprimerne le tante positive energie. Lo ha detto l’assessore regionale all’istruzione Gianfranco Simoncini, intervenendo a un convegno sulla scuola a Scandicci. Dal Governo – ha affermato Simoncini – venuto un attacco alle risorse, finanziarie e umane, necessarie per far funzionare la scuola. E’ del tutto evidente che per l’Esecutivo la scuola non una priorit sulla quale investire per il bene e la crescita del paese, ma un terreno di caccia per rastrellare risparmi. Non si capisce, altrimenti, perch colpire un’esperienza funzionante e qualificata come la scuola primaria. Tra un grembiule e un cinque in condotta – ha aggiunto – non rimane tempo per occuparsi di nuova edilizia, di laboratori, di palestre, di valorizzazione del ruolo e della professionalit degli insegnanti. E a poco servono le precisazioni e le parziali rettifiche, anche perch sono puntualmente contraddette dai concreti atti di governo. Da quegli stipendi che angustiano il ministro Gelmini – ha sottolineato – vengono al momento solo il 30% dei risparmi. Il resto viene utilizzato per coprire le scelte del Governo, non per la scuola. Noi non rinunceremo ad incalzare l’Esecutivo su questo terreno e chiederemo che le risorse risparmiate non diventino semplicemente tagli ma vengano reinvestite nella scuola rilanciando investimenti e attivit di sostegno, un programma di edilizia, laboratori, palestre e quanto indispensabile per una didattica sempre pi qualificata. (ANSA).
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