Scuola: Rossi, decreto non basta settore sottofinanziato Presidente Toscana, ‘Ribaltare linea destra Gelmini ministr
Per la scuola e il decreto del governo non basta. Pi che della convocazione frettolosa di generici Stati Generali, ci sarebbe bisogno di risposte concrete e forti, a cominciare dalla scuola. Lascia delusi il decreto per la scuola, che non solo arriva in ritardo ma che anche sottofinanziato e non chiaro riguardo alle scelte da fare”. Cos in una nota su Fb Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. “Giustamente si ricorda che Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione tra il 2008 e il 2013 con Berlusconi, con le sue ‘riforme’, all’origine dell’attuale crisi del sistema scolastico”, scrive anche Rossi, ma a “questa politica miope della destra, reazionaria, nemica della scuola pubblica, e anti egualitaria, finora il centro sinistra non ha mai dato una risposta adeguata, accontentandosi di qualche aggiustamento. L’occasione che oggi si presenta sarebbe delittuoso lasciarla cadere, come purtroppo finora sembra fare il governo. Non sono esperto di scuola, ma credo che la linea potrebbe essere proprio quella di rivoltare la politica fatta dalla destra”.Alla conduzione dell’ex ministro Gelmini, Rossi imputa “un taglio di otre 8 miliardi di euro, che ha significato la chiusura di oltre 100.000 classi in tutti i gradi scolastici, dalla materna alle superiori, con la creazione delle ‘classi pollaio’, la drastica riduzione del numero degli insegnanti e del personale tecnico, dei bidelli e delle segreterie, il taglio generalizzato delle ore di lezione e di educazione e del sostegno ai pi deboli, il sostanziale blocco delle retribuzioni”. Quindi, sottolinea Rossi chiedendo al governo di centrosinistra di ribaltare le conseguenze della politica del centrodestra, serve “riaprire le classi che sono state chiuse per avere numeri adeguati di studenti in aula, aumentare gli insegnanti, anche con norme in deroga per assumere i precari, aumentare il personale tecnico, i bidelli e il personale di segreteria, aumentare il numero delle ore di attivit e di educazione, rafforzare il sostegno ai pi deboli, e aumentare anche gli stipendi”. “A tutto questo – prosegue – si devono aggiungere investimenti miliardari nell’edilizia scolastica per ristrutturare e mettere in sicurezza i vecchi edifici e costruirne nuovi dove c’ bisogno. Infine, occorrono pi risorse anche per il trasporto scolastico. Questa deve e pu essere la risposta alla crisi del sistema scolastico aggravata dal Coronavirus: la scuola non come spesa ma come una grande risorsa dove investire per accrescere il sapere di una comunit, creare buona occupazione nell’immediato e assicurare un futuro di sviluppo e qualit. Domani i docenti e il personale tecnico scenderanno in lotta. Il Pd li ascolti e faccia un piano per il rilancio e la riqualificazione del sistema scolastico, e chieda al governo di mettere le risorse necessarie. Il governo, se proprio vuole fare gli Stati Generali, metta al primo punto la discussione e le proposte sulla scuola”. (ANSA).”