SCUOLA: IN CHIANTI SINDACI PRONTI A RESTITUIRE FASCIA CONTRO TAGLI

Per i tagli alla scuola rischia di non aprire una classe della scuola materna di Bustecca, nel cuore del Chianti fiorentino, e i sindaci di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa minacciano una protesta eclatante: restituire la fascia tricolore al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.La scuola materna (6 aule, 2 mila metri quadri di giardino, 170 posti disponibili) e’ stata costruita dai due Comuni che hanno speso 2,2 milioni di euro e l’inaugurazione era prevista con il nuovo anno scolastico. Pero’ le due maestre necessarie per garantire la classe (a cui si sono iscritti 43 bambini) non sono previste nei nuovi organici.I due sindaci Sestilio Dirindelli (Tavarnelle) e Maurizio Semplici (Barberino) hanno scritto al ministro esprimendo delusione e sgomento e non escludono gesti eclatanti. I Comuni – spiega Semplici – hanno fatto la loro parte costruendo una scuola e investendo 2,2 milioni, il Ministero deve spendere ora 70-80 mila euro. C’e’ una sproporzione immensa. Noi intendiamo andare avanti nella protesta, abbiamo messo in dubbio l’inaugurazione della scuola e come ultimo passo potremmo arrivare al gesto simbolico di restituire la fascia. Un modo per dire al ministro che deve essere lei a spiegare ai cittadini perche’ 43 bambini non potranno avere la loro scuola.A Londa (Fi) una classe della scuola media e’ invece stata ‘salvata’ in extremis dall’intervento economico degli enti locali che pagheranno gli insegnanti. A Volterra (Pi) la prima classe del liceo scientifico Carducci non e’ stata tagliata grazie a una ‘mobilitazione’ popolare che ha permesso di raggiungere la soglia dei 19 iscritti, grazie anche agli enti locali che hanno garantito borse di studio per gli studenti. A Zeri (Ms) c’era il problema della chiusura di una pluriclasse, scongiurata con la copertura delle risorse mancanti da parte di Comunita’ Montana, Comune e Uncem. La scuola – afferma Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – e’ un diritto di tutti ed e’ obbligatoria.Gli enti locali non potranno sempre sostituirsi al governo.Preoccupazione per il mondo della scuola si registra in tutta la provincia di Firenze. Le proteste a Firenze le facciamo da un anno – spiega Antonella Velani, segretaria fiorentina della Cisl scuola -. In questi giorni non ci sono episodi eclatanti perche’ sapevamo gia’ quali sarebbero stati i tagli. Il taglio e’ generalizzato – spiega la Velani – ma Firenze e’ meno colpita di altre citta’ perche’ qui gia’ da alcuni anni la cinghia era stata molto stretta. Comunque i tagli si sentono, ci sono meno immissioni in ruolo e nomine annuali.Qualche momento di tensione e malumore, ieri, e’ stato anche registrato nella palestra dell’Iti Leonardo Da Vinci di Firenze, dove si affollavano gli insegnanti senza posto fisso che speravano in uno dei 1.700 posti che devono essere assegnati.asca

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