Il ministro Bussetti, nel corso di una visita presso le scuole di Afragola e Caivano, alla domanda di un cronista di un’emittente tv locale se servissero pi fondi al Sud per recuperare il gap con le scuole del Nord, ha risposto: No, ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole. Non pi fondi quindi ma impegno, lavoro e sacrifici. Le parole sono chiare e nette ed evidenziano un’idea del Mezzogiorno da un lato sbagliata e caricaturale, ma dall’altro, segnalano il tentativo finalmente scoperto, di dare corpo, senso e concretezza a quel progetto di regionalismo differenziato che tante sciagure porter all’Italia intera, non solo alle regioni meridionali. A quel progetto di secessione dei ricchi che non serve a risolvere i problemi delle scuole del nord, ma aggrava le difficolt delle scuole del mezzogiorno, rompe l&rsquounit del sistema di istruzione e introduce vere e proprie gabbie salariali, la piazza di San Giovanni oggi ha detto no. Perch di altro ha bisogno il sistema italiano dell’istruzione e della ricerca, e lo abbiamo ribadito con forza nella piattaforma di Cgil, Cisl e Uil e in piazza. Ed solo il primo passo. Se il Governo andr avanti deve sapere che la mobilitazione crescer fino allo sciopero generale. Lo afferma la Flc Cgil. L’istruzione al sud ha bisogno di maggiori risorse, dalle materne, alle universit , alle accademie di alta formazione, perch il tempo pieno non si fa col volontarismo, n il gap tra gli atenei si risolve con l’impegno dei singoli. L’istruzione e la ricerca al Sud, ma anche al Nord, hanno bisogno di stabilizzare tutti i precari, perch su di essi grava un lavoro gi oneroso, e lo Stato non pu permettersi il lusso di lavoratrici e lavoratori sotto pagati, maltrattati, e vilipesi nella loro straordinaria dignit professionale. Altro che Sud che deve impegnarsi forte. E’ questo Governo che deve dare manifestazione di maggiore impegno per i nostri settori. A cominciare dallo stanziare risorse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Su questo attendiamo risposte dal Ministro, conclude il sindacato della scuola. (ANSA).
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