SCUOLA: ECCO I TAGLI DA DL SANITA’.4.000 ISTITUTI A RISCHIO

L’hanno gia’ ribattezzato il decreto della ‘discordia’. Un provvedimento inserito a sorpresa nel dl n. 154 sulla spesa sanitaria che prevede il taglio dei piccoli istituti. Una norma sulla scuola che ha innervosito le Regioni, pronte a rivolgersi alla Consulta su una materia che giudicano di loro pertinenza e che rischia anche di compromettere il dialogo sul federalismo.Ma cosa prevede nel dettaglio il decreto legge 7 ottobre 2008, n. 154, che dispone misure urgenti in materia di spesa sanitaria e di regolazioni contabili delle autonomie locali? Nell’articolo 3 si prevede che i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle Regioni e degli Enti locali, devono essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma, gia’ a decorrere dall’anno scolastico 20092010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno.Insomma si specificano tempi e modalita’ di attuazione di una misura (dimensionamento delle istituzioni scolastiche) gia’ decisa nella legge 133 di quest’estate.Il piano programmatico al riguardo non fissava scadenze e, soprattutto, non individuava un’autorita’ istituzionale legittimata a imporre la corretta applicazione delle norme. Il decreto ha previsto anche questo, richiamando una norma (l’art. 8, comma 1 della legge 5 giugno 2003, n. 131) che consente di assumere provvedimenti sostitutivi proporzionati alle finalita’ da perseguire: se le Regioni non ottemperano all’applicazione della norma, vengono diffidate dal Presidente del Consiglio il quale, in caso di inottemperanza dopo 15 giorni dalla diffida, nomina un commissario ad acta, i cui oneri vengono posti a carico della Regione. E ora ci sono poche settimane per agire. Un provvedimento che ha fatto sobbalzare l’opposizione. La norma sull’accorpamento, e la conseguente chiusura, degli istituti scolastici con meno di 500 alunni inserita di soppiatto dal governo in un decreto riguardante la Sanita’, conferma cio’ che avevamo preannunciato in Aula, e cioe’ che per effettuare i tagli alla spesa scolastica imposti da Tremonti non bastera’ il ritorno al maestro unico. Afferma Beppe Fioroni, ex ministro della Pubblica istruzione e coordinatore dell’area Organizzazione del Pd, secondo cui oggi hanno cominciato con le scuole sotto i 500 alunni, piu’ di 4000 istituti, domani tocchera’ a quelli con meno di 300, per arrivare poi al taglio degli insegnanti di sostegno.Queste sono le bugie della Gelmini.ASCA

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