Scuola: Cgil e Flc Cgil, peggiorata la riforma del sistema terziario di istruzione. ITS piegati a logica aziendalistica

“Gli emendamenti approvati dalla Commissione Istruzione e Cultura del Senato rappresentano un oggettivo peggioramento del disegno di legge e delineano un sistema terziario di istruzione sostanzialmente piegato ad una logica esclusivamente aziendalistica. Evidentemente, si è deciso di non tenere in alcun conto il confronto con le parti sociali che si è sviluppato nel corso delle audizioni”. È quanto dichiarano il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli in merito al testo della riforma sull’istituzione del “Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore” (c.d. ITS Academy).
Per i dirigenti sindacali il provvedimento, che a breve sarà sottoposto al voto a Palazzo Madama, “non risulta affatto migliorato, come ci si era impegnati a fare dopo l’approvazione del testo alla Camera dei Deputati. Anzi, è stato indebolito il carattere nazionale e unitario del sistema, riducendo ulteriormente la responsabilità statale sul governo di questa materia ed escludendo di fatto le scuole dagli organi degli ITS”.
“La riforma così concepita – proseguono Ferrari e Sinopoli – consegna il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore alle sole imprese e neppure assicura, come avevamo rivendicato, la continuità e la stabilità dei rapporti di lavoro del personale che vi opera”. “Cade nel vuoto quindi – sostengono – la nostra richiesta di innalzare la qualità della formazione dei giovani che scelgono questo genere di percorso, i quali avrebbero la necessità di implementare conoscenze e competenze in settori strategici per lo sviluppo economico e sociale del Paese”.
“Con simili riforme ci sono ben poche speranze che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci consenta di rafforzare la nostra struttura formativa. Il rischio – concludono il segretario confederale della Cgil e il segretario generale della Flc – è che 1,5 miliardi di euro finiscano esclusivamente a finanziare il sistema privato, anziché essere utilizzati per il potenziamento della rete degli ITS”.
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