Scuola: Carrozza, Toscana ha problemi, bisogna occuparsene

“La mia Toscana ha perso dei punti notevoli, ha dei problemi sulla scuola: io mi auguro che qualcuno in Toscana se ne preoccupi perché la scuola da sola non ce la può fare in questo momento”. Lo ha detto la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, intervenuta oggi alla tappa dedicata alle imprese della Toscana del roadshow ‘Innovation Days’, organizzato dal Sole 24 Ore e da Confindustria, parlando dei recenti risultati Invalsi delle scuole toscane. “Dobbiamo lottare contro tutte le disuguaglianze – ha spiegato Carrozza – che ora affliggono il nostro paese. Basta pensare che ieri qui al Cnr abbiamo presentato il rapporto Invalsi: la pandemia ha costretto a un arretramento la scuola italiana, sono numeri terrificanti, molto molto negativi, soprattutto i divari”. (ANSA).
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Istruzione: Bianchi, coinvolgiamo i giovani nel cambiamento
“Oggi mentre stiamo tentando di uscire dalla pandemia, togliendo l’effetto velo che essa ha creato, occorre una capacità profonda dei nostri sistemi educativi per coinvolgere i ragazzi nell’avventura del cambiamento e avere strumenti e capacità per gestirlo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenendo stamani da remoto alla tavola rotonda ‘Merito e mobilità sociale per il rilancio del sistema paese’, organizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Analizzando il quadro delle trasformazioni strutturali in atto, Bianchi si è soffermato sul ruolo dei sistemi educativi: “Siamo entrati nella fase della pandemia – ha spiegato il ministro – con tassi di crescita bassissimi, tra l’1 e l’1,5%, e scontando pesantemente la crisi del 2009-2010, tra crisi strutturale e crisi fiscale, molto pesanti per alcune aree come quella dell’educazione. A differenza delle strutture economiche e sociali, il ciclo della trasformazione della scuola è più lungo di quello dei sistemi produttivi. Ecco perché anche il lavoro proposto dalla Scuola Sant’Anna ha il merito di sostenere questi due pilastri fondanti per il rilancio, cioè merito e mobilità sociali per una nuova scuola e una nuova università”. (ANSA).

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