Attaccato da uno squalo, and a morire sul fondale del mare pliocenico che ricopriva quasi tutta la Toscana: oggi, 4,8 milioni di anni dopo, i resti fossili del delfino preistorico che per in quella antica lotta sono stati scoperti vicino Pienza (Siena) dal Gruppo Avis mineralogia paleontologia di Scandicci (Gamps). I ricercatori hanno estratto lo scheletro dal terreno argilloso di uno dei calanchi della Val d’Orcia. Il fossile di circa 2 metri di un delfino giovane del tipo ‘Etruridelphis Giulii’. La ricerca per individuare il punto dove scavare era partita dal ritrovamento casuale di un piccolo dente e di un frammento osseo. L’esame dei reperti, combinato ad uno studio dei terreni e dei microfossili presenti nella zona, ha permesso di capire dove cercare l’animale. Una tac al cranio ha consentito di ipotizzare con molta esattezza l’anatomia completa del mammifero, mentre un’osservazione scientifica sui resti ossei ha evidenziato i segni di alcuni morsi a dimostrazione dell’attacco subito da uno squalo. Esami chimico-biologici hanno permesso di datare il delfino fino a 4,8 milioni di anni fa. Il Gamps un gruppo di appassionati di paleontologia che da alcuni anni in collaborazione con l’universit di Pisa sta riscoprendo la ricerca di mammiferi marini nella preistoria. Il gruppo aveva gi rinvenuto resti fossili di una balena preistorica a Montalcino (Siena) nel 2007, di un dugongo a Campagnatico (Grosseto), e di uno squalo abissale a Castelnuovo Berardenga (Siena). (ANSA).
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