Oltre centomila toscani, nonostante la pioggia, hanno sfilato oggi dietro le bandiere della Cgil nelle 10 manifestazioni, una per capoluogo di provincia, indette nell’ambito dello sciopero generale che ha interessato tutti i settori, fatta eccezione per il trasporto ferroviario revocato a livello nazionale per non creare ulteriori disagi agli italiani gi alle prese con quelli provocati dal maltempo. Causa maltempo nelle provincie di Siena e Grosseto erano esentati dallo sciopero anche gli addetti a compiti di protezione civile. A Firenze la manifestazione pi grande, oltre 40.000 i partecipanti. Nel capoluogo toscano hanno sfilato in tre distinti cortei anche i sindacati di base, gli studenti medi e quelli universitari. In 12.000 hanno sfilato a Pisa, altrettanti a Siena, in 11.000 a Livorno, in 5.000 a Lucca, altrettanti in ciascuno dei cortei di Prato, Pistoia e Carrara, 4.500 ad Arezzo, 1.500 a Grosseto. Alta l’adesione allo sciopero, chiusi Uffizi e Museo delle Scienze, chiusa per sciopero con adesioni del 90% la grande distribuzione coop.Si sono pressoch svuotate anche le grandi fabbriche. Qualche esempio: 70% di adesioni alla Piaggio di Pontedera cosi come alla Galileo di Firenze, sempre a Firenze 85% all’Electrolux, 65% alla Nuovo Pignone, 80% le adesioni alla Calp di Colle Val d’Elsa (SI), 90% ai Cantieri Benetti a Livorno, 100% alla Baraclit di Arezzo.In piazza nelle dieci manifestazioni anche molti di coloro che rischiano di pi in questa crisi eccezionale, cassaintegrati, in mobilit , precari con scadenza di contratto a fine anno e con scarse e nulle possibilit di ricollocarsi altrove. Nel corteo di Firenze, dietro un loro striscione, hanno sfilato, tra gli altri, i lavoratori della Galileo Vacuum Systems senza stipendio da pi di due mesi, in quello di Livorno i 100 dipendenti della Giopescal (lavorazione di pesce surgelato) ai quali l’azienda, due giorni fa, ha annunciato che dal 31 dicembre saranno tutti a casa perch l’azienda chiude.Uno sciopero generale e una mobilitazione per cambiare politica economica, il governo, finora, con la legge finanziaria e con il decreto anticrisi, ha dato poco, una tantum, a pochi e ha tolto molto, per sempre, a molti. Sta tutta qui la forte domanda di cambiamento che oggi si levata dalla Toscana. nb
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