Rimborsi per le spese non sanitarie sostenute da chi costretto a effettuare interventi di trapianto fuori della Toscana. Lo prevede un’apposita proposta legge, avanzata dal governatore Enrico Rossi e dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, approvata dalla Giunta regionale nella ultima seduta. Negli ultimi cinque anni, spiega una nota, i trapianti effettuati da cittadini toscani in Centri di altre regioni sono stati 456. Secondo la pdl, saranno le aziende sanitarie a rimborsare i propri assistiti per queste spese. I cittadini toscani che per i motivi pi diversi devono andare fuori regione per fare un trapianto, naturalmente non pagano niente per l’intervento – spiega l’assessore Saccardi -. La Regione vuole per sostenerli anche per le altre spese che devono affrontare: viaggio, vitto, alloggio. Sia in occasione dell’intervento, che per gli esami preliminari e i controlli successivi. Per questo, aggiunge, abbiamo deciso di corrispondere un rimborso per queste spese: rimborso che, nel caso di minori o di persone non autosufficienti, si estende anche a un eventuale accompagnatore. Ugualmente, il rimborso viene riconosciuto anche a favore dell’eventuale donatore vivente e del suo eventuale accompagnatore. Ringrazio l’assessore Saccardi e la Giunta regionale per avere raccolto uno stimolo che mi ero permesso di rappresentare – dice il consigliere regionale Gianni Anselmi -, e che era emerso dall’ascolto di famiglie toscane che sono costrette, per ragioni non dipendenti dalla loro volont , a sostenere oneri materiali che si aggiungono al disagio connesso ad interventi delicati, non di rado riguardanti bambini.(ANSA).
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