In Italia si spende in sanit meno rispetto ad altri Paesi europei, ma il contenimento della spesa sanitaria pubblica nel tempo ha compromesso la capacit di risposta ai bisogni di salute, come i tassi di copertura vaccinale e degli screening, il consumo di farmaci innovativi e i posti letto per pazienti cronici. A sottolinearlo il Rapporto Meridiano Sanit , elaborato da The European House-Ambrosetti e presentato oggi a Roma. Le criticit riscontrate – avverte il Rapporto – se non adeguatamente affrontate rischiano di compromettere anche lo stato di salute futuro della popolazione. A fronte della performance media dell’Italia nel confronto europeo, inoltre, si registrano forti difformit a livello regionale. Meridiano Sanit sostiene che tornare ad investire in sanit rappresenta un indirizzo strategico prioritario per il Paese, in considerazione del fatto che mantenere elevati livelli di salute e qualit della vita delle persone costituisce anche un elemento imprescindibile per lo sviluppo e la crescita economica del Paese. Pi nello specifico, Meridiano Sanit individua nell’investimento in Prevenzione e in Innovazione i due capisaldi per generare Valore per il sistema Paese. Tuttavia, si rileva, la spesa in prevenzione stata pari a 4,9 miliardi di euro nel 2013, valore pari al 4,19% del totale, il che significa, rispetto ad un obiettivo del 5% stabilito nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), un sotto-finanziamento di circa 1 miliardo. Il Rapporto elabora anche delle proposte, sottolineando come, sul fronte delle risorse economiche, ad esempio, sia necessario vincolare il livello minimo di finanziamento del 5% della spesa sanitaria (attualmente pari al 4,2%) per le attivit di prevenzione e istituire un fondo nazionale per le vaccinazioni per salvaguardare la salute del singolo e della collettivit . (ANSA)
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