L’area autonoma della dirigenza medica e sanitaria disporr di un proprio contratto distinto. E’ questo il principale risultato ottenuto con la firma, avvenuta all’alba di oggi, dell’ipotesi di accordo quadro per la definizione delle aree e dei comparti, adempimento preliminare per la riapertura di tutti i contratti di categoria. Lo rendono noto i sindacati medici. Dopo l’atto di indirizzo del ministro della Funzione Pubblica – sottolinea il maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed – la conclusione della trattativa sulle aree rappresenta il passo decisivo per la ripresa della stagione contrattuale. L’accordo-quadro accoglie i criteri di specificit , numerosit ed affinit del servizio come fondamentali per la determinazione delle aree, come da tempo chiesto. Di conseguenza, la dirigenza medica e sanitaria per numerosit , specificit dell’iter formativo, modalit di accesso, diversa origine giuridica, oltre che per la peculiarit dell’attivit svolta al servizio dei cittadini, ed i particolari istituti economici e normativi, ha un’area autonoma, messa in discussione dalla legge n. 150 del 2009 e da quanti non vedevano di buon occhio l’autonomia contrattuale dei medici e dei dirigenti sanitari. Sul piano politico, avverte il sindacato, il governo non ha pi alibi per definire il finanziamento, come stabilito dalla legge di stabilit , e in tempi brevi, superando tatticismi e interessi di bottega, dare spazio alla nuova stagione contrattuale. E’ stata ribadita, rileva inoltre la confederazione Cosmed, la collocazione nelle aree dirigenziali dei medici e sanitari del Ministero della salute e degli enti pubblici (AIFA, CRI), nonch di medici e sanitari che operano negli Enti pubblici non economici (INAIL e INPS). Adesso, commenta il segretario Generale Giorgio Cavallero, non ci sono pi alibi o ostacoli normativi per la riapertura della stagione negoziale, fermo restando la necessit di adeguare le disponibilit economiche per i rinnovi contrattuali. (ANSA).
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