Sanit privata, ®zero risorse¯ per il contratto. Sono 300.000 i lavoratori che aspettano il rinnovo
L’Aiop, l’associazione delle case di cura e degli ospedali privati italiani, annuncia che il costo del rinnovo del Ccnl deve essere sostenuto integralmente dalle Regioni. Un atteggiamento indegno per i sindacati: il settore fattura 3,9 miliardi di euroCi sono circa 300mila lavoratori della sanit privata che aspettano il rinnovo del contratto scaduto da oltre 12 anni. Ma secondo Aiop, l’associazione delle case di cura e degli ospedali privati italiani, il costo del rinnovo del Ccnl deve essere sostenuto integralmente dal sistema delle Regioni. In altre parole, la quota di risorse che gli imprenditori della sanit privata accreditata sono disposti a stanziare, per porre fine a questa lunghissima attesa da parte dei lavoratori, ammonta a zero euro.Una situazione indegna, dicono i sindacati. &8232;&8232;Zero euro: questo il riconoscimento che gruppi industriali, che in base ad uno studio di Mediobanca fatturavano 3,9 miliardi di euro nel 2014, sono disponibili a corrispondere di tasca propria dopo dodici anni di stipendi bloccati a chi lavora per loro 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno – affermano Michele Vannini, Marianna Ferruzzi e Mariavittoria Gobbo di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – Zero euro il valore della credibilit delle parole di Aiop quando scrive che ‘il rinnovo del contratto una priorit ’ e subordina qualsiasi incremento al fatto che lo paghino integralmente le casse pubbliche.&8232;&8232;Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, proseguono, abbiamo recentemente dichiarato ad Aiop e Aris la nostra indisponibilit ad avallare questo approccio totalmente irresponsabile alla trattativa. Ci siamo a pi riprese detti pronti a sottoscrivere un avviso comune che si occupasse delle criticit del settore, ma non ad assumere posizioni congiunte che, nelle intenzioni datoriali, hanno il solo scopo di battere cassa, mentre i lavoratori non arrivano a fine mese e qualcuno gioca sulla loro pelle per aumentare i profitti. Non ci sfugge che ognuno debba fare la propria parte, anche il sistema delle regioni; ma vergognosa questa totale deresponsabilizzazione da parte degli imprenditori del settore. Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di questo disgustoso balletto: per questo, le iniziative di mobilitazione gi oggi in essere in tutto il paese sono destinate ad aumentare di numero e d’intensit fino alla soluzione di una vicenda vergognosa, concludono. da rassegna.it