Sanac, istituzioni e sindacati uniti per difendere lo stabilimento di Massa

Abbiamo allineato i toni e condivideremo una lettera nella quale da un lato chiederemo al Mise di intervenire a tutela del futuro dell’intera filiera dell’acciaio nel nostro Paese, dall’altro solleciteremo il pagamento dei debiti verso Sanac per la fornitura di mattoni refrattari all’Ilva di Taranto, oggi di proprietà di Accierie Italia, partecipata dallo Stato attraverso la finanziaria Invitalia”. Così Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, al termine della riunione su Sanac convocata questa mattina dal presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti. Presenti gli enti locali interessati, le organizzazioni sindacali, i consiglieri regionali e i parlamentari di zona. “Chiediamo a Mise e ai commissari di Sanac di favorire, appena possibile, un incontro tra l’offerta di acquisto giudicata più idonea, le istituzioni territoriali e le organizzazioni sindacali” aggiunge Fabiani.

All’ordine del giorno la particolare situazione dell’azienda presente in Toscana con lo stabilimento di Massa, dove opera nella produzione di refrattari per i forni destinati alla produzione siderurgica e occupa 110 addetti (400 dipendenti complessivi nei 4 stabilimenti in Italia). Sanac, già di proprietà di Ilva (da cui storicamente proviene il 60 per cento delle commesse dell’azienda), a differenza di quest’ultima non è stata ceduta ad Arcelormittal (oggi Accierie Italia), che nel 2021 si è ritirata dalla gara per l’acquisto di Sanac. Da quel momento sono definitivamente cessati gli ordinativi per Sanac da parte delle acciaierie di Taranto. Di qui la situazione di crisi e la forte preoccupazione per un’azienda fondamentale per la filiera dell’acciaio italiano.

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