Sabato di agitazione per cultura e spettacolo In 13 citt protesta dei lavoratori. Domani in 21 piazze giovani medici
Da Piazza Duomo a Milano a San Giovanni a Roma, da Piazza Verdi a Palermo a Piazza Castello a Torino, il Coordinamento nazionale di realt, collettivi e movimenti autonomi indipendenti che lavorano nella cultura e nello spettacolo in almeno 13 piazze in Italia sabato 30 maggio rendono visibile il loro stato di agitazione permanente. In sicurezza, con i gessetti per il distanziamento, si sono dati appuntamento citt per citt dalle pagine facebook per chiedere, dopo aver inviato il 19 maggio un documento di emergenza alle istituzioni, di essere ricevuti con urgenza per discutere sul reddito di continuit che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l’esistenza e un tavolo di confronto tecnico-istituzionale immediato sulla riapertura, fra lavoratrici, lavoratori, sindacati, governo e istituzioni, che abbia come priorit: salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per la ripartenza in presenza, che per una virtualit sostenibile e democratica. Convocateci dal vivo” la richiesta alle istituzioni, contenuta anche in una petizione su change.org firmata al momento da quasi 4000 persone. I firmatari, 14 collettivi autonomi, tra cui Attrici Attori Uniti e Professioni spettacolo e cultura Emergenza continua, delle manifestazioni che saranno happening – portare oggetti ‘riconoscibili’ come maschera, strumento, copione, proiettore, leggio, microfono, scarpette, costume di scena, scritto nella convocazione – vogliono ribadire che “la cultura un bene comune2 e che “nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura sempre stato fondamentale” chiamando tutti ad una partecipazione, anche simbolica, di solidariet con tutto il comparto, tra i pi colpiti dall’emergenza coronavirus. (ANSA).Le rsu di palcoscenico del teatro Goldoni sostengono l’iniziativa “Convocateci dal vivo” in programma sabato 30 maggio in piazza GrandeSabato 30 maggio a partire dallo ore 17 ci riuniremo in piazza Grande a Livorno per aderire (insieme ad altre lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura livornese) al flash-mob ÒConvocateci dal vivoÓ che si terr simultaneamente anche in molte altre piazze italiane tra cui Firenze, Napoli e Torino.Siamo convinti che nellÕemergenza la Cultura possa ritrovare forza e fornire ai cittadini gli strumenti per affrontare la ripresa in seguito a un momento cos drammatico, perch nei processi di ricostruzione il ruolo della Cultura sempre stato fondamentale. La Cultura un bene comune, dunque le voci di tutte le lavoratrici, di tutti i lavoratori e degli operatori del settore nessuno escluso non possono rimanere inascoltate. Auspichiamo quindi che non si opti, come spesso avvenuto, per il taglio indiscriminato di finanziamenti al settore cultura, ma che si individuino piuttosto mezzi di sostegno e rilancio. L’intento a livello nazionale quello di promuovere un lavoro unitario, per determinare Òdal bassoÓ, a partire da questa grave emergenza sociale, in modo partecipato e condiviso, un profondo ampliamento di diritti e tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto, contribuendo a strutturare un sistema finalmente equo e paritario.Le RSU di palcoscenico del teatro Goldoni di Livorno, in solidariet con i Lavoratori e lavoratrici della cultura e dello spettacolo LivornoDomani giovani medici in 21 piazze, contratti non bastano ‘C’ carenza cronica specialisti, salviamo sistema sanitario’Un flash mob in 21 piazze italiane per protestare contro “la carenza cronica di specialisti” data anche dal numero di contratti di formazione in Italia che “ da anni insufficiente a coprire le esigenze del Paese”, stato organizzato per domani mattina alle 10 da alcune associazioni di giovani medici. Tra queste, l’associazione “Salviamo Ippocrate”, “Chi si cura di te?”, “Er – Ex Rappresentanti in prima linea Farmacia Politica”, “Link Area Medica”, “Materia Grigia”, “Segretariato Italiano Giovani Medici”. Si legge nel comunicato stampa: “Ogni anno migliaia di giovani laureati non riescono a proseguire la loro formazione in ambito specialistico o della medicina generale, rimanendo nel limbo del precariato. Chi riesce ad accedere alle scuole di specializzazione, viene trattato a tutti gli effetti come manodopera qualificata a basso costo”. “In questo contesto – prosegue la nota – la nostra mobilitazione permanente non una lotta di classe, ma un atto di resistenza contro i meccanismi malsani che negli ultimi anni hanno minato il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Difendere i nostri diritti la base per difendere i diritti di tutti, perch il futuro dell’assistenza sanitaria siamo noi”. (ANSA).Giovani medici, solo 4200 borse studio in pi non bastano “Limiti da imbuto formativo”, solidariet da FnomceoVicinanza ai giovani medici e studenti di medicina che sono scesi in piazza e in particolare “piena solidariet agli oltre 10mila medici intrappolati nell’imbuto formativo: laureati, abitati, e poi costretti ad attendere, anche per anni, un posto nelle scuole di specializzazione o al Corso per la Medicina Generale. Prigionieri in un limbo di inoccupazione, sottoccupazione, disoccupazione”. A esprimerla la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, tramite il presidente Filippo Anelli. Un cartello di 11 sigle in rappresentanza degli studenti in medicina, degli specializzandi e dei giovani medici, ha manifestato in piazza Montecitorio “per denunciare la scarsa attenzione del DL Rilancio alle istanze dei giovani camici bianchi”. I giovani medici hanno puntato il dito “contro l’assenza di provvedimenti che risolvano definitivamente le annose problematiche sull’accesso alle Scuole di Medicina e Chirurgia prevedendo un maggior numero di posti e che cancellino l’imbuto formativo che limita l’accesso ad una Scuola di Specializzazione, titolo obbligatorio per poter partecipare ad un concorso pubblico”. “é inaccettabile – sottolineano – l’indifferenza di fronte alla qualit formativa dei medici specialisti, dimostrata con l’aumento di soli 4.200 contratti formativi, un numero a nostro avviso insufficiente perch oltre a non configurarsi come soluzione all’imbuto formativo e alla carenza di medici specialisti lascia invariato il rapporto borse/candidati rispetto a quanto previsto per il 2019”. “Con il Decreto Rilancio – ricorda il presidente Fnomceo, Anelli – sono stati stanziati fondi per 4200 borse di studio in pi. Occorre ancora uno sforzo, per portare a 2000 le borse per la Medicina Generale e allineare il numero di laureati di quest’anno a quello degli accessi ai percorsi post lauream”. “Per il futuro – conclude – improcrastinabile un progetto di riforma per cui ogni futuro laureato abbia, sin dall’ingresso a Medicina, una borsa ad aspettarlo. Abbiamo apprezzato la proposta avanzata dai parlamentari del Pd, che va in questa direzione. Siamo certi che seguiranno i fatti, con la presentazione di emendamenti nell’iter di conversione in Legge del Decreto Rilancio”. (ANSA).”